(S.A.) Venerdì 2 agosto 2024, il Media Freedom Rapid Response (Mfrr) ha espresso la propria solidarietà ai giornalisti italiani e ha chiesto la cessazione immediata di tutti gli attacchi contro di loro. In un comunicato, Mfrr ha invitato tutte le parti coinvolte, comprese quelle istituzionali, a collaborare per migliorare la protezione dei giornalisti e dei professionisti dei media.

Mfrr, una rete composta da sei organizzazioni per la libertà dei media, lavora per garantire un panorama mediatico resiliente e libero. Le sue missioni di advocacy mirano a valutare le situazioni sul campo e a proporre miglioramenti. Di fronte all’aumento degli attacchi alla libertà di stampa in Italia, documentato dalla piattaforma Mapping Media Freedom di Mfrr, è stata organizzata una missione di advocacy a Roma il 16-17 maggio 2024. L’obiettivo era affrontare le preoccupazioni sullo stato della libertà dei media con i decisori politici italiani, esaminare gli sviluppi recenti e formulare raccomandazioni basate sugli standard dell’Ue e internazionali.

La delegazione di Mfrr ha seguito una metodologia trasparente, richiedendo incontri con rappresentanti di enti pubblici, giornalisti, sindacati e organizzazioni della società civile. I rappresentanti del governo hanno declinato o ignorato le richieste di incontro, impedendo l’inclusione del loro contributo nel rapporto finale pubblicato il 29 luglio.

Mfrr esprime rammarico per le recenti aggressioni verbali contro alcuni giornalisti che avevano partecipato agli incontri con la delegazione. L’organizzazione sottolinea che tali giornalisti non sono in alcun modo co-autori del Rapporto e che la missione è stata condotta con totale imparzialità e indipendenza. Mfrr distingue chiaramente tra il proprio Rapporto e quello della Commissione europea sullo Stato di diritto, sottolineando che entrambi sono basati su ricerche approfondite e metodologie precise.

L’appello di Mfrr conclude con un invito a evitare attacchi contro giornalisti e organi di informazione citati nel rapporto e a stimolare un dibattito costruttivo sul contenuto e le raccomandazioni del documento. Mfrr si impegna a continuare a monitorare e sostenere la libertà di stampa e dei media in Italia e in tutti gli Stati membri dell’UE, ribadendo la volontà di avviare un dialogo costruttivo con i funzionari pubblici e i rappresentanti del governo per garantire un ambiente mediatico sicuro e pluralistico, fondamentale per una società democratica.

Tra i firmatari del comunicato ci sono OBC Transeuropa (OBCT), la Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), ARTICLE 19 Europe, il Centro Europeo per la Libertà di Stampa e Media (ECPMF), Free Press Unlimited (FPU) e l’Istituto Internazionale per la Stampa (IPI).

Il 30 luglio sul Giornale è uscito un pezzo intitolato “I giornalisti anti-Meloni dietro il report europeo”: si indicavano i nomi di “sei cronisti di Repubblica, Stampa, Fatto e Domani” che “hanno dipinto l’Italia come un Paese autoritario”, partecipando alla stesura del Report europeo sulla libertà di stampa del Media Freedom Rapid Reponse. Sulla questione si è espressa anche la Presidente del consiglio Giorgia Meloni dalla Cina, che ha fatto confusione fra il Rapporto di Media Freedom Rapid Response e quello della commissione Ue sullo Stato di diritto: “La Commissione Europea riporta accenti critici di alcuni portatori di interesse, diciamo stakeholder: il Domani, il Fatto Quotidiano, Repubblica… Però la Commissione europea non è il mio diretto interlocutore, ma chi strumentalizza quel Rapporto che tra l’altro non dice niente di particolarmente nuovo rispetto agli anni precedenti, anche questo varrebbe la pena di ricordare”.

Fra i giornalisti intervistati per la stesura del Rapporto di Media Freedom Rapid Response ci sono Ilario Lombardo de La Stampa, Matteo Pucciarelli de la Repubblica, Martina Castigliani del Fatto Quotidiano, Francesca De Benedetti di Domani, tutti indicati dal Giornale per aver anche scritto sulle loro testate i pezzi sul report. Inoltre, fra contributori del report, Anna Bredice di Radio Popolare e Nello Trocchia, inviato di Domani.

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