(S.A.) Il ministero dell’Interno della Federazione Russa ha inserito Stefania Battistini e Simone Traini, giornalisti della Rai, nella lista dei ricercati, insieme ad altri reporter internazionali come Nicholas Simon Connolly della Deutsche Welle e le giornaliste ucraine Natalya Nagornaya, Diana Butsko e Olesya Borovik. La notizia è stata diffusa dall’agenzia Tass, che cita il database del ministero russo.
protesta di tajani
L’accusa, mossa dal governo russo, riguarda un “ingresso illegale” nel Paese, avvenuto lo scorso agosto, quando Battistini, accompagnata dall’operatore Simone Traini, seguì una squadra di militari ucraini nella regione russa di Kursk, documentando l’operazione per il Tg1. Mosca ha definito l’azione come una violazione “delle leggi russe e delle regole elementari dell’etica giornalistica”, accusando i giornalisti di essere “complici dell’aggressione”.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha reagito alla decisione di Mosca: “Ho fatto convocare alla Farnesina l’ambasciatore della Federazione russa in Italia per manifestare la nostra sorpresa a causa della singolare decisione di Mosca di inserire la giornalista Battistini nella lista dei ricercati diramata dal ministero dell’Interno russo”, ha scritto su X.
database del ministero
Nel frattempo, la Tass ha riportato che nel database del ministero dell’Interno russo la dicitura accanto al nome di Battistini recita: “Ricercata ai sensi di un articolo del codice penale della Federazione Russa”, senza specificare ulteriormente il capo d’accusa.
L’inserimento di Battistini nella lista dei ricercati segue una precedente inchiesta aperta dai servizi di sicurezza dell’FSB russo a metà agosto, che accusava la giornalista e l’operatore Traini di aver attraversato illegalmente il confine russo-ucraino per effettuare riprese nella zona di Sudzha, nella regione di Kursk, teatro di una recente incursione delle forze ucraine.
(nella foto, Stefania Battistini)