(S.A.) Sabato 26 ottobre 2024, un operaio di origini marocchine è deceduto in un incidente sul lavoro mentre era impiegato in un cantiere autostradale sull’A1, all’altezza di Bagno a Ripoli (Firenze). L’uomo, 58 anni, travolto da un’auto, ha perso la vita durante il turno, lasciando dietro di sé molti interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Dopo l’urto, l’auto non si è fermata, ma è stato individuato il presunto autore dell’investimento, un uomo di 62 anni, indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso. L’uomo investito è stato portato in ospedale in condizioni gravissime ed è morto il giorno dopo.

violazione del diritto

Ma la notizia non è stata resa pubblica. E’ uscita sui giornali tre giorni dopo.

L’Associazione Stampa Toscana, ha diffuso martedì 29 ottobre 2024 un comunicato di denuncia: “Ancora una volta è stata censurata una notizia di cronaca e i cittadini si sono visti negare il diritto ad essere informati su un fatto grave qual è un incidente mortale sul lavoro”. L’Associazione sottolinea come il silenzio della Procura di Firenze su questo episodio rappresenti una violazione del diritto all’informazione. 

Nel comunicato, il sindacato regionale “ricorda al procuratore di Firenze che la diffusione di notizie di pubblico interesse non ha niente a che vedere con le norme sulla presunzione d’innocenza”, evidenziando come tale censura sembri basarsi su una distorsione del principio legale, senza considerare l’importanza sociale e pubblica di incidenti come questo. I giornalisti della Toscana chiedono quindi l’intervento delle più alte cariche dello Stato per porre fine a quella che ritengono essere una preoccupante limitazione della libertà di informazione.

condizioni dignitose

Assostampa ricorda che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, solo pochi giorni fa aveva definito i decessi sul lavoro una “piaga intollerabile”, invitando  istituzioni e società civile a un impegno attivo per garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti i lavoratori.

Il comunicato si conclude con un appello deciso: “Oscurare queste notizie significa non permettere agli organi di informazione di tenere alta la guardia sul tema della prevenzione e della sicurezza”. Secondo il sindacato, mantenere sotto silenzio questi eventi impedisce la costruzione di una consapevolezza collettiva sul problema, sottraendo alla comunità un’informazione fondamentale per prevenire nuove tragedie e promuovere una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro.

Solo due settimane fa l’Assostampa e l’Ordine toscani avevano denunciato l’oscuramento totale della cronaca nera a Firenze per decisione della Procura, che interpreta in questo modo la Legge Cartabia sulla presunzione d’innocenza.

(nella foto, il Palazzo di giustizia di Firenze)

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