Nella settimana dal 7 al 12 ottobre 2024 tre donne uccise in ambito familiare. Con modalità efferate. 

Ad Arezzo, confessa Irfan Ranamohaned, ex fidanzato della figlia di Letizia Girolamo, psicoterapeuta di 72 anni, rinvenuta senza vita nel campo vicino a casa con un colpo in testa. Si ipotizza una lite degenerata. 

A Gravina di Puglia Maria Arcangela Turturro, 60 anni, viene data alle fiamme nella sua auto dal marito. La donna riesce a fuggire, ma l’uomo la rincorre per strada e le preme con forza le mani sullo sterno bloccandole il respiro. Prima di morire parla con la figlia, accusando il marito, che invece dice che la macchina aveva preso improvvisamente fuoco. La donna lo aveva più volte denunciato per maltrattamenti.

BIMBI E ORRORE. Lulzim Toci bracciante agricolo di 30 anni, incensurato, strangola nel letto la moglie Eleonor di 24 anni. I due figlioletti di 6 e 4 anni sono presenti al momento del delitto: la zia aveva videochiamato perché aveva dei sospetti e a rispondere è stato il più grande, che ha mostrato il corpo della mamma. L’assassino, dopo aver ucciso la compagna si era allontanato lasciando soli i due bimbi. Il fatto è avvenuto a San Felice a Cancello, provincia di Caserta. Quasi tutti i giornali ne hanno dato notizia con ampie aperture. La Stampa intervista una psicologa, Eleonora Lozzi, che affronta il tema del futuro dei bambini in questi casi: le femmine diventate grandi temono di incontrare l’uomo violento, con la paura di non riuscire a identificare in tempo i segnali di allarme; i maschi, hanno paura soprattutto di poter replicare un giorno i comportamenti violenti paterni. Sul perché certi uomini uccidono le compagne davanti ai figli, la dottoressa spende poche parole: un uomo che pensa di poter disporre della partner fino alla morte non si pone problemi sui figli.

FIRME ZERO. Tutte vicende, queste, messe in evidenza dalla “Rassegna stampa sui generis”, curata da GiULiA Giornaliste, basata sulla lettura de Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Il Messaggero, Avvenire, Domani, Il Fatto quotidiano, Il Sole 24 ore, Il Manifesto, Libero, La Verità, QN, La Gazzetta dello Sport, Tuttosport, Corriere dello Sport.

In questa settimana le firme in prima pagina sono di 963 uomini e 268 donne. Editoriali e commenti in prima pagina: 154 uomini e 19 donne. Interviste: 222 uomini e 69 donne.

Sui quotidiani sportivi, invece: firme maschili sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport 66, femminili 10; firme femminili zero sulla prima di Tuttosport; sul Corriere dello Sport 56 firme maschili, zero femminili.

OLTRE 45 GIORNI. Sui reati contro le donne un gruppo trasversale di parlamentari ha chiesto una deroga al tetto di 45 giorni sulle intercettazioni in caso di indagini su stalking, violenze domestiche e violenze di genere che spesso sono l’anticamera del femminicidio. Firmatarie Michela Brambilla, Mara Carfagna, Ilaria Cavo e Martina Semenzato. 

PADRE VIOLENTO. Il Corriere della Sera di sabato apre con la sua foto centrale sulla vicenda di Makka Sulaev, una ragazza di 19 anni a processo in Piemonte dopo aver ucciso il padre violento per difendere la mamma. L’intervista alla giovane, realizzata da Giusi Fasano, rende bene lo strazio di chi ha subito soprusi e maltrattamenti ed infine ha reagito nell’unico modo che conosce: vorrebbe tornare indietro e spera che i suoi giudici la comprendano.

TAZZA DI TE’. A una donna, la sud coreana Han Kang, il Premio Nobel per la Letteratura. Han ha festeggiato insieme al figlio, sorseggiando una tazza di tè. Su di lei, belle pagine, soprattutto su Repubblica e sul Manifesto, dove si spiega come il suo successo sia legato anche alla scoperta della cultura coreana. Han racconta le violenze del patriarcato con le sue delicate metafore. 

AVVOCATESSA TINA. Sul Sole 24 ore un articolo ricorda la costituzione della “Fondazione Tina Lagostena Bassi”, che raccoglie l’archivio dell’avvocata che negli anni ’70-’80 difese le donne vittime di violenza in processi eclatanti (come quello della sopravvissuta del massacro del Circeo, Donatella Colasanti). I toni delle sue arringhe erano sostanziati dal rifiuto della colpevolizzazione delle donne, spesso oggetto di interrogatori e insinuazioni che le rendevano due volte vittime. 

CDA UNISEX. Sul Sole un articolo “Formazione ad hoc per promuovere nei Consigli di amministrazione la presenza delle donne”. Tra le 225mila società di capitale italiane con oltre 1 milione di euro di fatturato il 66,7% ha un consiglio d’amministrazione composto di soli uomini, il 33,3% ha almeno una donna nel Cda, tra questi il 10,9% è composto di sole donne. 

CARCERI BIELORUSSE. Su Avvenire Antonella Mariani nella sua rubrica “Protagoniste” racconta la storia della musicista e direttrice d’orchestra bielorussa Maria Kalesnikava, 42 anni, arrestata a Minsk durante una protesta nel 2020 (in campagna elettorale) e portata a forza al confine con l’Ucraina perché lasciasse il Paese. Lei si è opposta all’esilio ed è stata condannata a 11 anni per “cospirazione”. Da 4 anni giace nella colonia penale di Homel, senza poter avere contatti con la famiglia. Ha vinto il Premio Sakarov nel 2020 per la libertà di pensiero. La sorella Tatiana lancia un appello perché l’ultima lettera ricevuta risale al 2022, mentre quelle a lei indirizzate vengono strappate in sua presenza. Tatiana ha saputo che la sorella è malata, pesa 45 chili, troppo pochi per il suo metro e 75. Si sa che è rinchiusa in una cella molto piccola con un buco a terra come toilette. 

CARCERI RUSSE. Dalle carceri russe la notizia della morte della giornalista ucraina Viktoria Roshchyna, 28 anni, scomparsa nell’agosto 2023 durante un reportage nei territori occupati dai russi. Morte misteriosa, alla vigilia di uno scambio di prigionieri che doveva riportarla a casa. Sulla Stampa un commento di Anna Zafesova. Un’inchiesta indipendente che accerti le cause della morte della giovane collega è stata chiesta da GiULiA giornaliste. 

CARCERI IRANIANE. Dal carcere iraniano di Evin arrivano al Corriere della Sera le parole di Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023, detenuta con una condanna a 11 anni. Non sente la voce dei suoi figli al telefono da 3 anni e racconta che le restrizioni nei suoi confronti sono aumentate dopo aver ricevuto il premio. Durissimo, malgrado il pericolo che corre a dirlo, il suo giudizio sul regime iraniano.

La “Rassegna sui generis” è curata da Barbara Consarino con Caterina Caparello, Gegia Celotti, Laura Fasano, Paola Rizzi, Luisella Seveso, Maria Luisa Villa.

(nella foto, Maria Kalesnikava)

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