La Stampa, anche il quarto appello per cercare candidati per il Comitato di redazione è fallito. Si andrà alle elezioni, fra un paio di settimane con tre candidati per cinque posti. Quindi presumibilmente si eleggeranno due redattori non intenzionati a fare i rappresentanti sindacali che potrebbero subito dimettersi. Non era mai successo prima.

Il 23 settembre è scaduto il mandato dell’attuale Cdr e al primo appello della Commissione elettorale per presentare le nuove candidature che scadeva il 10 settembre, si sono fatti avanti solamente Giuseppe Legato per la redazione di Torino, e due membri del Cdr uscente (Paolo Baroni per Roma e Stefano Sergi per le edizioni provinciali).

votazioni bloccate

Per poter procedere con le votazioni mancavano almeno altri due candidati della redazione di Torino.

E’ stato fissato un nuovo termine, ore 12 del 17 settembre, ma anche questo non ha prodotto risultati: nessun nuovo candidato si è fatto avanti. La Commissione elettorale ha così fissato un terzo termine, indicando come scadenza martedì 24 settembre. Stavolta si è presentata Nadia Ferrigo, ma manca ancora un nome per completare la formazione di un Cdr.

La commissione elettorale, con pazienza e determinazione, ha fissato un quarto termine per le candidature eventuali: entro martedì 1 ottobre a mezzogiorno. La mail è commissioneelettorale@lastampa.it.

Anche alla scadenza del nuovo -ultimissimo- termine il quinto candidato non è arrivato. Quindi, alle elezioni si potrà votare qualsiasi collega, anche se non candidato. Nessun candidato anche per gli articoli minori, che non erano rappresentati (per mancanza di volontari) nemmeno nel precedente Cdr.

Non solo: a questo punto anche Legato, che si era presentato, ha fatto un passo indietro a causa “del preoccupante segnale di disimpegno e di incapacità di sintesi”

 

fine mandato

Nel frattempo due membri dell’attuale Cdr, Roberto Travan e Marco Accossato, hanno informato la redazione che la fine mandato per loro è irrevocabile. 

La difficoltà di trovare candidati per i Comitati di redazione continua. C’erano già state situazioni simili alla Stampa e un altro caso al Corriere della Sera. Il ruolo dei rappresentanti sindacali è sempre più difficoltoso, stretto fra le insoddisfazioni e frustrazioni delle redazioni e le chiusure delle proprietà.

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