di GIOVANNI LANDI

A misura di lettore. Il che, di questi tempi, vuol dire soprattutto una cosa: smartphone. È online da lunedì 18 novembre il nuovo sito Repubblica.it, pensato per offrire agli utenti una fruizione più veloce e intuitiva, in particolare da “mobile”. Due le principali novità: la presenza di foto e video verticali e una diversa suddivisione della griglia informativa.

Quello verticale è il formato prediletto dai social network, dal momento che occupa tutto lo schermo, senza che sia necessario ruotare il dispositivo. Il primo a imporre massicciamente questo stile grafico è stato Instagram, seguito poi – con maggiori resistenze – da Facebook e Youtube. Diverse testate internazionali sono già da tempo su questa strada, si pensi al New Yorker e al New York Times. 

influencer e creatori digitali

La “verticalizzazione” dei materiali è diventata quasi un obbligo, oltre che per influencer e creatori digitali, anche per gli account ufficiali delle reti televisive, “costrette” a ridimensionare le proprie clip per favorirne la circolazione. Un metodo che funziona molto bene, ad esempio, per interviste o monologhi, mentre presenta risultati più discutibili in altre tipologie di contenuti. Senza contare gli svantaggi patiti proprio dalla televisione di fronte a una gran quantità di immagini non orizzontali, visto che ormai – in ossequio al mobile journalism – si tende a riprendere direttamente in verticale.

Quanto alla nuova griglia, è divisa in Primo Piano, i Fatti del Giorno, le Idee, Focus, Life e Magazine. Uno spazio molto più rilevante è dedicato ai Podcast, che spesso chiudono le singole sezioni in base all’argomento. A sinistra è presente una stringa fissa con i video più recenti.

pensare al telefono

“Il telefono è per noi, come lo è per i nostri lettori e le nostre lettrici, il primo spazio a cui pensiamo quando costruiamo la nostra informazione e non più soltanto un derivato della versione da computer”, ammette Repubblica nell’articolo di presentazione del nuovo portale: “Questa direttrice si è associata a tre parole chiave che ci hanno guidato nel lavoro di progettazione: chiarezza, facilità di lettura, gerarchia. Il sito di Repubblica, punto di riferimento quotidiano per milioni di lettori, segue infatti lo scorrere della giornata, offrendo un quadro sempre mutevole, in cui convivono il flusso del tempo reale, le dirette in live blog, l’approfondimento, i commenti, i video o gli appuntamenti con i podcast”.

“ridurre la complessità”

Uno stile più ordinato, con meno scritte e più riquadri ben suddivisi, aiuterà i lettori, secondo il quotidiano, a informarsi in modo più semplice e consapevole e a “ridurre la complessità e il rumore, gli effetti collaterali più negativi della sovrabbondanza di informazione”.

Come già successo in passato, il giornalismo si avvicina al linguaggio dei social network per provare a resistere nell’oceano della – scarsissima – attenzione collettiva. E di nuovo è il sito di Repubblica, forte di un team digital di valore, ad aprire la strada in Italia. I numeri diranno sui risultati dell’operazione nella nuova era targata Mario Orfeo.

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