di ANDREA GARIBALDI

I fenomeni più rilevanti del giornalismo mondiale sono attualmente due: l’avvento dell’Intelligenza artificiale e l’invasione della pubblicità negli spazi dell’informazione. 

Ma ce ne sono anche altri. L’utilizzo dei media come organizzatori di Eventi. Le notizie nascoste dalle Procure e dalle Forze dell’Ordine. La diminuzione degli organici in redazione e l’aumento dei prezzi per i lettori. Il problema dei due pesi e due misure da parte dei Consigli di disciplina di alcuni Ordini professionali. Sei tendenze del 2024, già raccontate da Professione Reporter nel corso dell’anno, che qui rimettiamo in fila. Da tenere d’occhio nel 2025.

Prima, Intelligenza a senso unico. Il Sole 24 Ore vara un Codice di autodisciplina sull’Intelligenza artificiale in redazione. Il Cdr viene solo consultato, nessuna trattativa (6 giugno 2024). 

Al Gruppo Monti Riffeser l’Intelligenza artificiale (AI) viene introdotta, invece, dopo otto mesi di trattative con il Cdr. Sperimentazione che riguarda 45 giornalisti su 250, gli addetti ai siti internet. Quando finiscono un articolo, AI dice come adeguarlo ai criteri Seo (per ottenere buona posizione nelle ricerche Google), svolge una cinquantina di verifiche sulla “conformità alla linea editoriale di titoli, sommari, testi, immagini, video, link” e suggerisce foto e video più adatte (20 giugno 2024). 

Il Corriere della Sera vara una app nel settore Economia del giornale, basata su un accordo con OpenAI (ChatGPT): risponde ai quesiti dei lettori, offre suggerimenti, fa accedere agli archivi. Il Comitato di redazione non ne sa niente e chiede il blocco dell’iniziativa (24 luglio 2024). Azienda e Direzione concedono “l’apertura di un tavolo” sulla questione, ma nessun blocco (1° agosto 2024). 

Nel mondo molte Aziende e testate come Hearst, Springer, The Atlantic, Condé Nast, News Corp, Vox e Time hanno già siglato accordi con OpenAI, di cui non si conoscono i particolari (11 ottobre 2024). 

In Italia il Gruppo Gedi ha firmato un accordo con OpenAI, il Cdr ha chiesto di conoscere i contenuti. Invano (5 novembre 2024). 

Seconda, prevalenza della pubblicità. Il Cdr di Repubblica scopre che la società di Exor (casa madre anche di Repubblica) organizzatrice dell’evento “Italian Tech Week” scrive ai redattori dell’economia per ricordare che i pezzi devono tenere conto dell’interesse primario delle Aziende. Il Cdr viene anche in possesso di un documento con le tariffe che le Aziende pagano per i pezzi stessi. Due giorni di sciopero (25 settembre 2024). Nel giornale e fuori poca solidarietà dei colleghi, in particolare tacciono i grandi nomi della professione (2 ottobre 2024). 

Il Cdr del Sole 24 Ore, in un comunicato di solidarietà, scrive che mescolando notizie e pubblicità “rischiamo di segare il ramo sul quale siamo seduti” (27 settembre 2024). 

Terza, più che notizie eventi. Il Cdr del Sole 24 Ore commenta pubblicamente i bilanci del giornale, tornati in utile dopo molti anni. Scrive che la redazione è priva da anni di un corrispondente dagli Stati Uniti, mentre “il timore di un giornale solo vetrina di ogni iniziativa estranea all’informazione (dal marketing, alla pubblicità, alla formazione) è tutt’altro che infondato, piuttosto realtà di ogni giorno” (4 maggio 2024). 

Il New York Times annuncia l’aumento degli abbonati: si tratta principalmente di utenti che hanno aderito a un pacchetto di servizi che include, oltre alle notizie, giochi, ricette e copertura sportiva tramite The Athletic (9 maggio 2024). 

Il Cdr del Corriere scrive che  “eventi e viaggi, pur molto profittevoli, non possono rappresentare l’unica frontiera di sviluppo: se vogliamo mantenere alta la qualità del Corriere della Sera e raggiungere tutti insieme gli obiettivi ambiziosi di abbonamenti digitali, l’Azienda deve puntare su persone che ha formato e su cui ha investito, e non limitarsi a discutibili inserimenti di giornalisti a partita Iva, collaborazioni o sostituzioni per consentire lo smaltimento delle ferie” (18 giugno 2024).

Il Direttore finanziario del Guardian annuncia che -per fronteggiare il deficit di cassa- il giornale tenterà nuove strade: organizzazione di eventi e e-commerce (raccomandazioni di prodotti, con percentuale sulle vendite) (10 settembre 2024).

Quarta, i fatti scomparsi. Secondo il Procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, impegnato sul mistero dello yacht Bayesian, la Legge Cartabia sulla presunzione d’innocenza ostacola la libera informazione, perché limita radicalmente i contatti fra magistrati e Forse dell’ordine da una parte e giornalisti dall’altra (25 agosto 2024). 

Associazione Stampa toscana e Ordine toscano denunciano che a Firenze non viene data più alcuna informazione su ciò che accade in città, a seguito dell’interpretazione della normativa da parte del Procuratore (15 ottobre 2024). Pochi giorni dopo, sempre l’Associazione Stampa regionale denuncia che la morte di un operaio di origini marocchine in un incidente sul lavoro sull’autostrada A1 in provincia di Firenze viene resa pubblica solo tre giorni dopo (29 ottobre 2024). 

Quinta, meno giornalisti e prezzi più alti. La politica di Dazn, società di Len Blavatnik, magnate di origine ucraina con passaporti Usa e britannico, licenzia in Italia 14 giornalisti su 32 e aumenta in modo considerevole i prezzi degli abbonamenti al campionato di calcio di serie A. Dazn ha l’esclusiva per la maggior parte delle partite del massimo campionato italiano fino al 2029 (18 luglio 2024). Succede poi che durante una diretta Dazn da Firenze il calciatore Edoardo Bove si accascia al suolo per un malore e l’emittente non è in grado di fare cronaca su ciò che sta accadendo: mentre tutti i telespettatori vorrebbero sapere, Dazn manda in onda un’immagine fissa del campo vuoto. Non sempre il giornalismo è una funzione di cui liberarsi con leggerezza (2 dicembre 2024). 

Sesta, Disciplina non uguale per tutti. Come tutti i professionisti, i giornalisti hanno l’obbligo, per una legge dello Stato, di seguire un certo numero di ore di formazione professionale. Nella categoria c’è una enorme evasione di questo obbligo e gli evasori andrebbero sanzionati dai Consigli di disciplina. In particolare, negli Ordini con maggior numero di iscritti questo non è avvenuto in maniera equanime: sono stati censurati gli “zeristi”, cioè coloro che hanno fatto zero ore di formazione, ma sono stati perdonati molti che hanno fatto solo qualche ora, senza raggiungere il numero prescritto. Con grande ingiustizia nei confronti di coloro che hanno rispettato le regole. 

Nessuna istruttoria, inoltre, è stata aperta per l’invasione della pubblicità nell’informazione che ha portato allo sciopero di due giorni a la Repubblica, a fine settembre (22 novembre 2024).

(nella foto, John Elkann, editore di Repubblica e Sam Altman, creatore di ChatGPT a “Italian Tech Week”) 

1 commento

  1. Articolo esauriente con tante informazioni. Apprendo cose che ignoravo o di cui mi sfuggiva l’importanza. Mi sorprende una cosa. Perché i giornalisti delle testate di cui si parla, e ormai sono tanti (penso ai 45 del Quotidiano nazionale), non ne parlano pubblicamente magari discutendone su Professione reporter?

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