Fabrizio Peronaci, responsabile dell’online della Cronaca di Roma del Corriere della Sera, si è dimesso da Presidente del Sindacato cronisti romani. La causa è la manifestazione del 7 gennaio indetta dall’Ordine del Lazio e dall’Associazione Stampa Romana per la liberazione di Cecilia Sala. Peronaci aveva deciso di far aderire il Sindacato cronisti alla manifestazione, ma alcuni membri del Direttivo si sono opposti. In particolare Rodolfo Martinelli Carraresi, che è anche Vicepresidente di Stampa Romana, ha ritenuto che la manifestazione potesse configurarsi come “passerella elettorale”.

In realtà, la manifestazione ha una forma “unitaria”, dato che Ordine del Lazio e Stampa Romana sono governate dalle due principali componenti dei giornalisti, Controcorrente e Informazione @futuro, che dovrebbero confrontarsi nella elezioni di marzo per il rinnovo dei Consigli dell’Ordine nazionale e degli Ordini regionali. Peronaci parteciperà alla manifestazione delle 11,30 in piazza Santi Apostoli a titolo personale.

A firma del Segretario Generale Roberto Mostarda però è stato precisato che “il Sindacato cronisti romani aderisce all’iniziativa dell’Ordine dei giornalisti del Lazio e dell’Associazione Stampa Romana in favore della liberazione immediata della collega Cecilia Sala, detenuta in Iran nel carcere di Evin. Il Sindacato cronisti romani è sempre al fianco delle giornaliste e dei giornalisti impegnati nel racconto coraggioso della cronaca in Italia e in ogni altro Paese, a favore della libertà di informazione e delle libertà democratiche delle quali è espressione primaria. Il Sindacato cronisti romani esprime la propria vicinanza alla famiglia della collega e il rispetto della loro volontà espressa di riservatezza e silenzio stampa in queste ore cruciali della vicenda”.

Peronaci nella comunicazione delle dimissioni parla di “grande amarezza davanti all’opposizione da me riscontrata in seno al Direttivo Scr su un’iniziativa pacifica, animata da spirito civile e solidarietà: l’adesione alla manifestazione promossa dall’Ordine dei giornalisti del Lazio e dall’Associazione Stampa Romana, per chiedere la liberazione della collega Cecilia Sala. L’assurda detenzione della collega in Iran non può e non deve a mio avviso passare inosservata. Aderire al sit-in, come spiegato ai colleghi del Direttivo, non avrebbe significato contravvenire alla richiesta di silenzio stampa della famiglia, in quanto appare di tutta evidenza che quest’ultima riguarda notizie sensibili, che possano danneggiare le trattative in corso per la liberazione di Cecilia, e non una manifestazione a sostegno di una causa umanitaria, peraltro preannunciata come ‘silenziosa’, senza interviste e discorsi pubblici, spinta da null’altro che passione civile”.
Il comunicato di Peronaci proposto e respinto dal Direttivo così diceva: “Ci saremo anche noi a chiedere la liberazione immediata di Cecilia. La collega incarcerata in Iran non è solo una giovane e valida giornalista specializzata in politica estera. Il suo lavoro sul caso di Marta Russo, segnato da un esito giudiziario controverso e pieno di ombre, mostra l’importanza di non accontentarsi delle verità precostituite. Ribadiamo il nostro no a qualsiasi tentativo di limitazione della libertà di stampa, pilastro essenziale di ogni democrazia”.
Nei due anni di presidenza Peronaci ha, fra l’altro, promosso un elaborato dossier sull’Intelligenza artificiale, un video contro la violenza alle donne e ha riproposto la Rubrica del cronista.

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