“Parliamo d’amore” è il titolo di copertina del numero di marzo di Donne Chiesa Mondo, il mensile femminile dell’Osservatore Romano, curato da Rita Pinci. Il giornale si apre con una inchiesta di Vittoria Prisciandaro: quali sono le risposte della Chiesa cattolica di fronte a uno scenario in cui l’amore resiste come sentimento forte, mentre le relazioni di coppia sono in una fase che mette in discussione modelli e certezze secolari?

Uomini e donne, con esperienza di studio o sul campo, religiose e religiosi, riconoscono che il pontificato di Papa Francesco ha segnato una svolta nell’approccio della Chiesa alle questioni famigliari e che l’Esortazione apostolica “Amoris Laetitia” del 2016 propone un avvicinamento più inclusivo e misericordioso verso situazioni considerate “irregolari” secondo i canoni tradizionali. Ma sottolineano che molte questioni restano aperte e chiedono un cambio di passo per affrontare la complessità della vita reale. Anche il processo di nullità matrimoniale presso la Sacra Rota, riformato da Francesco per renderlo più accessibile e meno oneroso, viene letto nell’ottica di conciliare il principio dell’indissolubilità con la necessità di affrontare le sofferenze di chi vive il fallimento di un matrimonio. E resta tema sensibile quello dei sacramenti per i divorziati, come sottolinea la teologa Cristina Simonelli.

“Per le coppie moderne – si legge nell’editoriale – si presentano sfide senza precedenti, il panorama dei rapporti affettivi è spesso ridisegnato, a volte condizionato, dalla precarietà lavorativa, la mobilità geografica, l’evoluzione dei ruoli di genere e l’impatto pervasivo della tecnologia nelle relazioni interpersonali, soprattutto dei giovani. Il matrimonio, un tempo considerato tappa naturale (quasi necessaria) di ogni relazione, oggi compete con forme diverse di convivenza e unione, in un contesto sociale che esalta l’individualismo, ma al contempo genera un profondo bisogno di connessione autentica”.

In questo contesto, due interviste: Ritanna Armeni parla con la monaca benedettina catalana Teresa Forcades, autrice del libro “Il corpo gioia di Dio”; Gloria Satta con Dacia Maraini, che ha scritto “L’amore rubato”, storie di donne innamorate di uomini che confondono la passione con il possesso e diventano i loro aguzzini.

Per la rubrica “5 domande a…”, Carmen Vogani  interpella Paola Di Nicola Travaglini, la prima in Italia a definirsi “la giudice”, consigliera della Corte di Cassazione e già consulente della Commissione parlamentare sul femminicidio, che spiega perché è scorretto dire “ha ucciso la moglie per raptus di gelosia”.

Maria Corbi interviene dal suo particolare punto di osservazione, la posta del cuore del quotidiano La Stampa.

Gudrun Sailer racconta una storia a lieto fine, quella di Joy Ezekiel  e Andrea Francalanci: lei nigeriana, sopravvissuta alla tratta di persone, lui nato ad Arezzo. Si sono conosciuti in ascensore, si sono innamorati e, a ottobre, sposati. All’altare Joy è stata accompagnata da Rita Giaretta, la suora orsolina da trent’anni impegnata a tirar fuori le donne dall’abisso dello sfruttamento.

Nella doppia rubrica Placet/Non Placet, Marta Rodriguez parla di una positiva esperienza di leadership di giovani messicane, la giovane teologa Miriam Francesca Bianchi fa qualche “modesta proposta creativa” per le omelie, “ancora troppo infarcite di moralismi e prescrizioni che allontanano al posto di avvicinare”.

Dal 1° marzo tutti gli articoli si possono leggere gratuitamente su

https://www.osservatoreromano.va/it/donne-chiesa-mondo.html

 

LASCIA UN COMMENTO