(S.A.) La Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Ordine nazionale dei giornalisti hanno presentato una denuncia contro ignoti alla Procura di Roma per fare luce sullo spionaggio ai danni di giornalisti tramite lo spyware Graphite di Paragon. L’iniziativa, annunciata in conferenza stampa il 19 febbraio 2025, vuole ottenere risposte su chi abbia autorizzato l’uso di questa tecnologia e con quale finalità. La segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, ha sottolineato come questa vicenda rappresenti una violazione del codice penale e della Costituzione, che sancisce la libertà di stampa. Al suo fianco erano presenti il presidente della Fnsi Vittorio di Trapani, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, la segretaria del Cnog Paola Spadari e l’avvocato Giulio Vasaturo, che fornisce supporto legale.

Bartoli ha denunciato l’assenza di chiarezza da parte del governo, che dopo venti giorni di silenzi e versioni contrastanti non ha ancora fornito risposte adeguate. Ha ricordato che Graphite non è un software accessibile a chiunque, ma viene utilizzato solo da soggetti specifici. Mancano ancora due elementi fondamentali per ricostruire il caso: chi ha effettuato lo spionaggio e perché. Di Trapani ha ribadito l’urgenza di ottenere risposte e ha escluso la possibilità di invocare il segreto di Stato per vicende che riguardano la libertà di informazione. Ha inoltre evidenziato che l’Unione Europea, con il Media Freedom Act, vieta la sorveglianza sui giornalisti, tutelando il diritto all’informazione dei cittadini.

L’inchiesta ha coinvolto anche Francesco Cancellato, Direttore di Fanpage e Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, il cui telefono è stato attaccato da Graphite già nel febbraio 2024. La Ong ha rivelato che l’operazione era parte di una strategia di sorveglianza più ampia, condotta con tecniche di social engineering per colpire anche persone vicine alla vittima. Citizen Lab, che ha collaborato alle indagini, ha sottolineato la gravità della situazione, avvertendo che un attacco di questa portata implica il coinvolgimento di soggetti governativi.

Nel frattempo, il governo italiano ha evitato di rispondere alle interrogazioni parlamentari sul caso, suscitando l’indignazione delle opposizioni. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha dichiarato che sono già state fornite le uniche informazioni divulgabili, ma l’interruzione del contratto tra Paragon e l’Italia solleva dubbi sulla gestione della vicenda. Fnsi e Odg chiedono ora a tutti i giornalisti che hanno ricevuto messaggi sospetti di segnalarli per integrare la denuncia e ampliare l’indagine, con l’obiettivo di garantire trasparenza e difendere i principi democratici.

(In foto, un momento della conferenza stampa)

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