Diego scrive il 9 febbraio una mail ai Capi dei servizi e all’Ufficio centrale della Provincia di Como per dire che “l’Ottocento è finito. E pure il Novecento. È arrivato il momento di arrenderci”. Ricorda ai suoi giornalisti che lavorano “in un gruppo multimediale e non nel giornaletto della parrocchietta”, e che “è ora di finirla con le guerricciole tra Como e Lecco/Sondrio”. Tutto questo per affermare che ogni contenuto va condiviso su ogni piattaforma, su tutte le testate, su carta, video, tv. Ammonimento finale (quasi biblico): “Qui siamo tutti pro tempore, cerchiamo di non dimenticarlo”. 

Dal 1° gennaio il quotidiano di Como La Provincia è diventato di proprietà di “La Provincia di Como – Società editoriale a responsabilità limitata”, partecipata per il 72% dalla proprietaria originaria (Sesaab SpA) e per il restante 28%, in pari quote, da imprenditori e professionisti della città e della provincia di Como. Il gruppo editoriale Sesaab è socio di maggioranza relativa in Enova, Editore del sito web la Provincia unica, dei quotidiani La Provincia di Lecco e La Provincia di Sondrio e di Unica Tv.

“disposizioni aziendali” 

Diego è Minonzio, Direttore della Provincia di Como. E anche di Unica Tv, del sito web e dei quotidiani La Provincia di Lecco e La Provincia di Sondrio. La lettera comincia così: “Cari colleghi, come da disposizioni aziendali…”. 

Il Comitato di redazione del giornale il 10 febbraio ha parlato di “toni da padrone del vapore tipici di secoli archiviati dalla storia”. E ha respinto l’idea che il nuovo assetto proprietario vincoli i redattori di Como a condividere ogni notizia con le testate del gruppo Enova, Sondrio, Lecco, sito e tv: “Innanzitutto prendiamo atto dell’abdicazione da parte del direttore del ruolo previsto dall’articolo 6 del Contratto di lavoro secondo il quale è ‘competenza specifica ed esclusiva del direttore fissare ed impartire le direttive politiche e tecnico-professionali del lavoro redazionale, stabilire le mansioni di ogni giornalista, adottare le decisioni necessarie per garantire l’autonomia della testata, nei contenuti del giornale e di quanto può essere diffuso con il medesimo’. Invece apprendiamo dalla mail inviata che le decisioni editoriali del direttore avvengono dietro ‘disposizioni aziendali’”.

linea e organizzazione

Inoltre, scrive il Cdr, l’articolo 6 prevede che gli accordi tra Direttore ed Editore su linea politica e organizzazione redazionale sono comunicati dall’editore al corpo redazionale tramite i Comitati. Di conseguenza, se vi sono nuovi accordi, diventa urgente che l’editore rimedi a questa mancanza presentando un piano industriale.
E ancora: “Se la decisione del direttore (sempre che sia del direttore) è quella di anticipare on line e in televisione (abbiamo una televisione?) tutte le notizie che saranno contenute nel quotidiano in edicola, sarebbe doveroso da parte del direttore ripresentare il programma politico-editoriale concordato con l’editore, ed evidentemente cambiato rispetto all’epoca del suo insediamento, così da consentire all’Assemblea dei redattori di poter votare il gradimento ed esprimere il proprio parere, come sancito dal Contratto”.

riunioni di redazione

Per i rappresentanti sindacali, “il ‘programma’ in questione dovrà anche chiarire i rapporti con testate tecnicamente concorrenti anche se formalmente ‘collegate’ (ma non controllate) con il gruppo editoriale de La Provincia srl. Paradossalmente il piano del direttore ‘di condividere tutte le informazioni’ con le testate La Provincia di Lecco, La Provincia di Sondrio e Unica Tv avrebbe più senso venisse applicato a L’Eco di Bergamo, la cui compagine editoriale possiede la maggioranza assoluta della testata di Como, piuttosto che nei confronti di una società dove il nostro gruppo editoriale non possiede neppure la maggioranza relativa”.

In ogni caso, al contrario di quanto chiede il Direttore Manonzio nella sua lettera, i rappresentanti sindacali consigliano ai colleghi “di non condividere più notizie riservate con testate esterne alla società e al gruppo editoriale in assenza di un ordine di servizio motivato che li autorizzi a farlo” e “ai colleghi dell’ufficio centrale di non partecipare più a riunioni di redazioni con testate esterne alla società e al gruppo editoriale, in assenza di un ordine di servizio motivato che li autorizzi a farlo”.

“eventuali esclusive”

Nella sua lettera il Direttore ricordava “che tutte le notizie devono essere pubblicate subito sul sito, sui social e in televisione. Le eventuali esclusive si valutano solo per notizie di grandissimo rilievo (ad esempio: il sindaco indagato per corruzione) e andranno comunque temporizzate a mezzanotte, orario di pubblicazione del giornale digitale. La consuetudine di ‘nascondere’ le notizie solo per il quotidiano è editorialmente superata, commercialmente inutile e culturalmente provinciale. L’Ottocento è finito. E pure il Novecento. È arrivato il momento di arrenderci. Sempre a questo proposito, ricordo che lavoriamo in un gruppo editoriale multimediale, non nel giornaletto della parrocchietta, e che tutti i responsabili di settore di Como, Lecco, Sondrio e Unica, e i loro vicari di giornata, hanno il dovere – non l’opportunità: il dovere – di condividere tutte le informazioni grazie alle riunioni, alle note, alle mail, ai gruppi whatsapp, al telefono eccetera. E l’ufficio centrale deve vigilare, garantire e coordinare questa dinamica. Tutti devono vedere tutto e tutti possono prelevare tutto da tutti, aggiornandolo e ‘localizzandolo’. Invito quindi i responsabili dei settori, e i loro vicari di giornata, ad archiviare queste guerricciole tra Como e Lecco/Sondrio o tra giornale e sito o tra giornale e televisione eccetera, visto che oltre che ridicole sono pure particolarmente irritanti. In caso contrario, mi vedrò costretto a intervenire in prima persona. Qui siamo tutti pro tempore, cerchiamo di non dimenticarlo. Grazie, buon lavoro. Diego”.

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