Non c’è un clima d’armonia fra i corrispondenti esteri in Italia, riuniti nell’associazione Stampa Estera, che da poco più di un anno ha sede a Palazzo Grazioli, nelle stanze che videro i fasti di Silvio Berlusconi, all’apice del suo potere politico.

I 450 soci stanno per rinnovare le cariche direttive -Presidente, Segretario, Consiglio, Sindaci- senza neanche fingere fair-play. Le votazioni, aperte per alcuni giorni, si concluderanno venerdì 28 febbraio e il  giorno prima, 27 febbraio, è convocata l’Assemblea generale. Uno dei punti all’ordine del giorno è la richiesta -da parte di un gruppo di soci- di nominare un revisore esterno per verificare i bilanci degli ultimi anni. Il gruppo ritiene necessarie verifiche sulle spese di ristrutturazione del Palazzo- -si parla di oltre 500mila euro- sottolineando la mancanza di un’accurata documentazione. Da dove vengono questi fondi? Sostanzialmente da un gruppo di sponsor di alto livello -Eni, Barilla, Campari, Ferrero, Unicredit, Fincantieri, Menarini- che evidentemente hanno interesse a mantenere buoni rapporti con i giornalisti che scrivono di Italia (e Vaticano) sui media di tutto il mondo. In ogni caso, l’Associazione è sempre stata molto ben trattata dai governi italiani, prima con l’assegnazione -a spese dell’Erario- della sede in via dell’Umiltà, poi con l’attuale sede prestigiosa, sempre nel pieno centro di Roma.

“intrigo nei corridoi”

Una delle candidate alla Presidenza, che vorrebbe succedere all’olandese Maarten Van Aalderen, è Vera Naydenova, bulgara, corrispondente della Btv del suo Paese. Nel volantino elettorale scrive, fra l’altro: “Lo spirito di intrigo politico, l’aria pesante di azioni avvolte nella nebbia, le voci serpeggianti, le accuse mormorate, gli interessi economici, le speculazioni e la mancanza di trasparenza nei confronti degli elettori aleggiano ancora nei corridoi di Palazzo Grazioli. Abbiamo ereditato una malattia che minaccia la salute dell’Associazione, prefigurandone il lento declino”. Parla dell’eredità di Berlusconi, depositata in quelle stanze, occupate dai corrispondenti esteri? O si riferisce a ciò che vi accade oggi? Ad ogni modo, Naydenova invita tutti i colleghi a partecipare: “Votiamo per un’Associazione di giornalisti stranieri indipendente, forte e degnamente rappresentata. Votiamo per preservare lo spirito di collegialità e amicizia, al di là degli schemi di interessi e dipendenze. Votiamo per riportare il giornalismo nei corridoi dell’Associazione, con una gestione trasparente e onesta”.

“sana convivialità”

Un’altra candidata è Elena Postelnicu, romena, “in servizio dall’età di 18 anni per la radio nazionale, Radio Romania, e dal 2007 inviata a Roma come corrispondente dall’Italia”. Segretaria dell’Associazione da tre anni e consigliera da quattro. Postelnicu vuole “portare a termine e possibilmente migliorare la complessa attività posta in essere dai precedenti Consigli”, invita tutti “ad assicurare un clima di sana convivialità attraverso iniziative come quella recente di festeggiare tra noi i compleanni del mese, per conoscerci meglio scambiando idee e gesti di solidarietà”.

Il voto dovrà designare il Presidente, il Segretario, undici Consiglieri, tre Sindaci. L’Associazione organizza ogni settimana incontri con personalità del mondo politico, economico, culturale e sociale dell’Italia. Inoltre, ci sono gli eventi organizzati dal Gruppo del Gusto, che si occupa dell’”evoluzione della tradizione enogastronomica e agroalimentare italiana”. C’è il Globo d’oro, premio che la Stampa Estera assegna dal 1959 al cinema italiano (miglior lungometraggio, cortometraggio, serie Tv e documentario). C’è il gruppo Arte e cultura. C’è la Cena dei corrispondenti (l’ultima, un anno fa, presso l’hotel Waldorf Astoria, con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni).

Professione Reporter

(nella foto, una sala della Stampa Estera a Palazzo Grazioli)

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