Le criptovalute entrano in Chora Media, la società di podcast di Guido Maria Brera e Mario Calabresi, ex Direttore di La Stampa e la Repubblica. La società Tether ha annunciato la sottoscrizione di un aumento di capitale e l’acquisto di azioni di Be Water, che controlla Chora e Will, un progetto giornalistico attivo soprattutto su Instagram. Tether diventerà il secondo azionista della società (che controlla anche la produzione cinematografica Be Water Film), con il 30,4 per cento delle quote, per un investimento di circa 10 milioni. Il primo azionista resta il fondatore Guido Maria Brera, finanziere e scrittore.

legata al dollaro

Tether è una società attiva nel mondo delle criptovalute, principalmente con USDT, una cosiddetta “stablecoin”, il cui valore è legato a quello del dollaro. Tether è guidata dall’italiano Paolo Ardoino, ha sede a El Salvador e negli ultimi mesi ha investito in vari settori, dall’intelligenza artificiale agli impianti cerebrali, ma anche nei media nordamericani (come Rumble, piattaforma video canadese di indirizzo conservatore). A febbraio è entrata anche come azionista di minoranza nella proprietà della squadra di calcio della Juventus, con una quota dell’8% (5% diritti di voto).

Paolo Ardoino amplia il proprio giro d’affari (Forbes, valutando il suo patrimonio 3,9 miliardi di euro, lo ha messo al 26esimo posto della classifica degli uomini più ricchi d’Italia).
Be Water ha chiuso il 2024 con 19 milioni di fatturato complessivo a cui Chora e Will hanno contribuito con 11 milioni (e un Ebitda a 0,9 milioni +128%), mentre la neonata divisione Be Water Film ha partecipato con i restanti 8 milioni.

nuova organizzazione

Guido Maria Brera, è stato nominato presidente esecutivo del nuovo cda e mantiene come socio fondatore di maggioranza il controllo del gruppo. Mario Calabresi, co-fondatore, presidente e direttore editoriale di Chora e Will, conferirà le sue quote di Chora e Will a Be Water, diventando così terzo azionista della capogruppo. Roberto Condulmari e Claudio Erba, già azionisti, aumenteranno la loro partecipazione in Be Water. Contestualmente, Sugar Holdings di Caterina Caselli e del figlio Filippo ha deciso di lasciare Be Water.

La nuova organizzazione societaria del gruppo vede come azionisti Guido Maria Brera, Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino, Mario Calabresi, Roberto Condulmari, Saverio Costanzo, Barbara Salabè, Mattia Guerra, Sabina Grossi, Claudio Erba, Alessandro Borghi, Stefano Bises, Cecilia Sala, Riccardo Haupt, Fabio Pirovano, Sabrina Giovannetti, Giorgia De Paolis.

ottantuno dipendenti

Gianluca Zappa su Start Magazine  ha elencato le numerose collaborazioni e sponsorizzazioni di podcast di Chora Media con aziende come Brt, Coop, Edison, Ferrovie, Intesa Sanpaolo, Maire.

Chora è nata nel 2020 ed è oggi fra i leader del mercato italiano dei podcast. La società ha chiuso il 2024 con 11 milioni di euro di ricavi, in crescita del 22% rispetto al 2023 (9,06 milioni di euro) con un balzo dell’ebitda a +138%, passato da -2,2 milioni del 2023 a + 900 mila euro dello scorso anno. I costi sono scesi del 12% a 10 milioni contro gli 11,3 del 2023. E i ricavi dei primi due mesi del 2025 registrano il +48% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il 2023 si era chiuso con 2,3 milioni di perdite. In quel momento Brera ha portato dentro Be Water la manager Barbara Salabè, che viene dalle multinazionali americane, ha guidato WarnerMedia in Italia. “Per il 2024 -ha raccontato Calabresi -ci ha suggerito di non continuare a fare tanto prodotto nuovo, ma di consolidare. Ci ha spinti a focalizzarci su progetti per i clienti ‘branded’”. All’inizio del 2024, inoltre, sono state unite in un’unica società Chora Media e la social company Will, rilevata nel 2022. I dipendenti assunti sono 81, con un’età media di 32,5 anni e il 55% sono donne.

settore in crescita

A influire sui ricavi di Chora Media, per il 70% sono i contenuti social & podcast branded. Solo il 7% arriva dalla pubblicità che, secondo Calabresi, “non dà ancora la giusta considerazione a un settore in crescita a fronte di un calo di quello radiofonico. Nel 2025 lavoreremo molto su questo”.
C’è poi la New Media Academy, con corsi podcast e giornalismo digitale che nel 2024 ha visto la nascita della versione inglese, Academy europea We Pod, grazie alla vittoria di un bando.

(nella foto, Mario Calabresi)

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