(S.A.) La maggior parte dei giornalisti italiani sono colpiti da stress lavorativo e hanno paura dell’Intelligenza artificiale. E’ il risultato dell’indagine “Breaking News”, promossa dall’Osservatorio salute e sicurezza sul lavoro di Casagit Salute, che ha coinvolto 1.910 professionisti dei settori stampa, televisione, web e radio. Il report sarà discusso al Congresso europeo di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni a Praga dal 21 al 24 maggio 2025.
Lo studio, realizzato con il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) e l’Università di Bologna, evidenzia come il 79% dei giornalisti percepisca un forte aumento dello stress lavorativo. Le principali cause sono il sovraccarico informativo, l’uso incessante delle tecnologie e la riduzione del personale nelle redazioni. Il tecnostress, ovvero la difficoltà nel gestire notifiche continue e l’accelerazione dei tempi di produzione, sta incidendo negativamente sul benessere mentale e fisico dei professionisti dell’informazione.
Un altro dato allarmante riguarda la crescente preoccupazione per la sicurezza occupazionale: il 65% degli intervistati teme che l’Intelligenza artificiale possa ridurre ulteriormente le opportunità di impiego, mentre l’82% ritiene indispensabile un aggiornamento continuo delle competenze per restare competitivi. La costante pressione nel garantire contenuti rapidi e aggiornati porta inoltre a un calo della qualità dell’informazione, con ripercussioni sia sui giornalisti che sul pubblico.
Il report è stato consegnato alla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) come contributo al tavolo di discussione per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro giornalistico. Secondo il presidente di Casagit Salute, Gianfranco Giuliani, questi dati devono spingere a implementare strategie di prevenzione e supporto per migliorare la salute psicofisica dei giornalisti e rendere il settore più sostenibile. Tra le soluzioni proposte, l’adozione di modelli organizzativi più equilibrati, la promozione di percorsi di formazione continua e un maggiore riconoscimento del valore del lavoro giornalistico.