(S.A.) La procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle presunte intercettazioni abusive subite da giornalisti e attivisti attraverso lo spyware Graphite, prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions. L’inchiesta fa seguito all’esposto presentato dalla Fnsi e dall’Ordine dei giornalisti, con il supporto legale dell’avvocato Giulio Vasaturo. 

L’ipotesi di reato riguarda l’articolo 617 quater del codice penale, che prevede pene da uno a cinque anni di reclusione per chi intercetta fraudolentemente comunicazioni telematiche o informatiche. 

Il procedimento è attualmente a carico di ignoti, ma si inserisce in un quadro più ampio, con fascicoli aperti anche dalle procure di Napoli, Bologna e Palermo, in seguito alle denunce di alcune vittime dello spionaggio. Tra queste figurano il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, il capomissione e l’armatore della Ong Mediterranea Saving Humans Luca Casarini e Beppe Caccia, oltre al cappellano di bordo don Mattia Ferrari. Casarini e Caccia sono già stati ascoltati come persone informate dei fatti a Palermo e Napoli, mentre gli esperti della polizia postale stanno analizzando i loro dispositivi per verificare le intrusioni denunciate. 

Gli inquirenti potrebbero ampliare il raggio delle indagini con rogatorie internazionali, per acquisire informazioni da Paragon Solutions, azienda che dal dicembre 2024 è controllata da un fondo americano e vende il suo software a “zero click” solo a entità governative. 

Potrebbero inoltre essere richieste informazioni a Meta, che ha notificato alle vittime l’attività di spionaggio, e al Citizen Lab dell’Università di Toronto, contattato dalla Ong Mediterranea su suggerimento della stessa Meta per analizzare i dispositivi infettati.

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