(A.G.) “A pesare sono le divisioni all’interno della maggioranza e in particolare le frizioni tra Fratelli d’Italia e Lega sulle caselle da assegnare”.
“Secondo il partito della premier, gli alleati sono sovradimensionati rispetto all’attuale peso elettorale e dovrebbero fare qualche passo indietro. Una visione non condivisa dagli uomini del Carroccio, che non intendono lasciare le loro posizioni e puntano anche a ottenere qualche ruolo di peso nelle direzioni di genere, attualmente occupate dall’opposizione”.
“Oggetto del contendere è in primo luogo la Tgr, affidata ad interim a Roberto Pacchetti, che la Lega vorrebbe confermare in via definitiva”.
“Secondo Fratelli d’Italia, però, sono troppe due testate per il Carroccio, che può contare anche su Francesco Pionati al Giornale Radio, che è in uscita a luglio, e per questo propone Nicola Rao per la testata regionale”.
“Riccardo Pescante, sponsorizzato da Forza Italia, potrebbe ottenere la direzione di Rai Sport”.
“In stand by c’è anche la possibile conferma di Paolo Petrecca a Rainews, il cui mandato è scaduto a novembre. I tentativi di sostituzione si sono, per il momento, infranti nell’opposizione di Fratelli d’Italia”.
da decenni
Frasi estrapolate dal resoconto del 4 marzo dell’autorevole Agenzia Ansa su quello che sta succedendo alla Rai. Spesso il linguaggio tradisce la forma della mente e qui si può dire che la mente ha assorbito una realtà aberrante: la Rai non è servizio pubblico, ma terreno di spartizione fra forze politiche. Tutti diranno: ve ne accorgete adesso? No, succede da decenni e -in modo più o meno simile- con tutte le forze politiche che vanno al governo, o alternativamente all’opposizione. Segnaliamo però che quando qualcosa di aberrante diventa così scontato da non farci più caso e considerarlo normale, inevitabile, persino giusto, vuol dire che un meccanismo democratico si è rotto.
Le testate giornalistiche del servizio pubblico dovrebbero essere guidate da ottimi giornalisti e una delle caratteristiche richieste dovrebbe essere proprio l’indipendenza da qualsiasi forza politica.
situazione insanabile
Il problema che va segnalato non riguarda tanto la politica, quanto l’informazione, alla quale spetterebbe raccontare ciò che succede, ricordando anche che si tratta di una deviazione da ciò che sarebbe equo e da ciò che le stesse forze politiche dichiarano ogni qualvolta sono al potere e ogni qualvolta sono all’opposizione. Nel modo vigente, che si riproduce senza fine, la situazione Rai è assolutamente insanabile. Se i media (la maggior parte) non riescono (ogni volta che ne parlano) a far notare l’inganno ai cittadini che c’è dietro tutto questo, rischiano di cadere nello stesso cinismo degli attori della vicenda.
Il pezzo dell’Ansa cominciava così: “Ore frenetiche in casa Rai per provare a trovare un’intesa sulle nomine alle testate, che ormai da mesi sono in attesa di una guida stabile. Nell’ordine del giorno del Consiglio di amministrazione, convocato per giovedì 6 marzo, dopo lo slittamento dell’appuntamento previsto la scorsa settimana, non compaiono le votazioni sulle direzioni, ma l’amministratore delegato Giampaolo Rossi è al lavoro per provare a chiudere la questione entro domani. Il termine ultimo per presentare i curricula ai consiglieri è fissato alle 10, a 24 ore dalla riunione… Rossi sta cercando di comporre il puzzle e si attende un suo segnale per capire se finalmente ci sarà il via libera. Un’ipotesi potrebbe essere sbloccare, in primo luogo, i casi più urgenti, mettendo fine agli interim al Tg3, alla Tgr e a Rai Sport, per poi varare più avanti un pacchetto più ampio su generi e altre testate. I veti incrociati e le diffidenze reciproche sembrano, però, frenare questa soluzione”.
(nella foto, Giampaolo Rossi)