La Repubblica cambia volto. Dal 5 marzo, nuova veste grafica, curata dall’art director Angelo Rinaldi con Francesco Franchi. Con una sorpresa, amara.
Partiamo dalla grafica. Carattere più leggero, per facilitare la lettura (i maligni potrebbero interpretare così: visto che alla carta sono rimasti affezionati soprattuto gli anziani). Fili e parole nei titoli di un elegante rosso, impaginazione più pulita e attraente, con molti spazi bianchi. Si comincia con le pagine di Primo Piano, poi i Commenti (che prima erano al centro dello sfoglio)e quindi le sezioni: Mondo, Politica, Cronaca, Economia. Con la Cultura si cambia traccia di colore, si passa all’azzurro. Poi, gli Spettacoli, di nuovo in rosso e lo Sport, in azzurro, In fondo, la Cronaca di Roma e di tutte le altre città dove la Repubblica ha una redazione,ancora in rosso. Totale, ben 80 pagine, grande ricchezza. Un atto di fiducia nella carta, si potrebbe dire. Il restyling viene dopo quello del sito online e poco prima di quello del settimanale Il Venerdì.
amara sorpresa
La sorpresa è l’aumento del prezzo, da 1 euro e 70 a 1 euro e 90. Nel suo articolo di fondo (“La nostra piazza quotidiana”) il Direttore Mario Orfeo, spiega: “Passaggio sofferto ma obbligato per mantenere l’impegno di un giornalismo di qualità”. Ma Il Corriere della Sera costa 1,50, La Stampa 1,70, Il messaggero 1,40.
“Su tutto -scrive Orfeo- saremo indipendenti e mai neutrali Aperti al pluralismo del campo progressista, consapevoli dell’esistenza di opinioni diverse che su Repubblica trovano il luogo naturale dell’ascolto e del confronto”. Poi rivendica il lancio, sulle pagine de la Repubblica, da parte di Michele Serra, della manifestazione “con sole bandiere europee” che è diventata realtà e si terrà il 15 marzo a Roma.
quasi 50 anni
Repubblica, che usci con il primo numero il 14 gennaio 1976, è alle soglie dei 50 anni. “Questa nuova grafica parla a voi, alla comunità di Repubblica”, dice ancora Orfeo. In effetti, il giornale fondato da Scalfari è stato unico nel panorama italiano, un “giornale partito” si è detto, di sicuro un “giornale comunità”, lettori di sinistra e laici, liberal-democratici, azionisti, si potrebbe dire. Battaglie importanti, per il comunismo dal volto umano di Berlinguer, in opposizione alla corruzione delle coscienze berlusconiana, contro i privilegi, gli sprechi, la burocrazia dilagante, che i lettori sostenevano. Questa comunità dopo Scalfari ed Ezio Mauro (40 anni di Direzione in due) si è un po’ perduta, smarrita, non ha ritrovato sempre i suoi valori e le sue indignazioni. Poco identitarie le Direzioni Calabresi e Molinari, forse troppo innovativo e radicale Verdelli.
lontano ricordo
Nel 1986 Scalfari, con la sua navicella di soli dieci anni supero le copie della corazzata Corriere della Sera, forte di 110 anni di storia e di una supremazia mai scalfita. Quel primato è un lontano ricordo, oggi Il Corriere vende oltre centomila copie più de la Repubblica. Orfeo è l’uomo dal passo felpato, conosce il giornale, dove è stato caporedattore nel 2001, ha poi fatto esperienze importanti, soprattuto in Rai. Per ora ha rimesso qualche fondamentale a posto, certo non basta una nuova grafica a ricreare il gruppo, dentro e fuori dal giornale. Ma è segno di vitalità e speranza, staremo a vedere.
Professione Reporter
L’aumento di prezzo è molto contenuto, il minimo dati i tempi. Se il giornale riesce a sopravvivere così ben venga! Sono d’accordo, lascia sperare bene. Speriamo.