Il Presidente serbo Aleksandar Vucic si è scusato per aver dato dell’imbecille a una giornalista della tv pubblica Rts che copriva la grande manifestazione di protesta degli studenti sabato scorso a Nis, nel sud della Serbia. “Voglio essere chiaro come presidente della Repubblica: indipendentemente dalla tortura che subisco ogni giorno, non ho diritto a definire chicchessia un imbecille, e mi scuso con i cittadini serbi e con i giornalisti dell’ufficio Rts per averlo fatto”, ha detto Vucic in una lettera di cui hanno dato notizia i media.
Il Presidente ha aggiunto di avere una cattiva opinione sulla “professionalità e l’oggettività di tali giornalisti (della Rts), che sono una vergogna per la loro professione: penso infatti che non siano giornalisti ma attivisti politici”.
La redazione di Rts ha definito le parole di Vucic “sconvenienti” e ha condannato “ogni tipo di pressione e attacco agli operatori dell’informazione da parte sia del governo che dell’opposizione. Noi vogliamo fare il nostro lavoro senza alcuna pressione, e chiediamo a tutti gli attori politici di porre fine ai tentativi di controllare e disciplinare i media”.
Il controllo sui media, insieme alla scarsa democrazia e all’inefficacia dell’opera di contrasto alla corruzione molto diffusa a livello politico e amministrativo, sono i punti principali alla base del movimento di protesta degli studenti che va avanti in Serbia dallo scorso novembre.