Il costo del lavoro per gli editori è sensibilmente diminuito grazie a centinaia di prepensionamenti spese dell’Inpgi e del Stato. Ora è il momento di un recupero delle retribuzioni. E’ quanto esprime la Conferenza nazionale dei Comitati e Fiduciari di redazione, riunita mercoledì 9 aprile 2025, a Roma, per parlare di rinnovo del Contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg. Il Contratto oggi in vigore è scaduto il 31 marzo 2016.

La Conferenza dei Cdr è pronta alla mobilitazione nelle redazioni e affida alla Giunta esecutiva della Federazione nazionale della Stampa un iniziale pacchetto di cinque giorni di sciopero, per arrivare ad un soddisfacente rinnovo contrattuale. 

giovani brillanti

I Comitati di redazione ritengono “fondamentale per lo sviluppo dell’informazione in Italia che il nuovo contratto garantisca retribuzioni adeguate che tengano conto della reale perdita del potere d’acquisto accumulata nei dieci anni di latenza contrattuale”. La centralità del giornalismo per la vita democratica del Paese “richiede che nell’informazione possano lavorare giovani brillanti e altamente professionalizzati, i quali hanno diritto di essere pagati in modo adeguato. Allo stesso tempo i colleghi che sono già al lavoro non vogliono, non possono e non devono retrocedere dai diritti acquisiti”.

equo compenso

Il nuovo contratto, secondo i Cdr e i fiduciari, deve guardare al futuro dell’editoria senza lasciare indietro nessuno, deve inglobare le nuove figure professionali, deve occuparsi di intelligenza artificiale ed equo compenso per la cessione dei contenuti sul web. Allo stesso tempo deve tutelare i colleghi più deboli, a cominciare dagli articoli 2 e 12, aprendo prospettive di stabilizzazione e compensi adeguati per gli autonomi e i precari.
“In questi anni di stati di crisi ripetuti -si legge nel documento finale della Conferenza- il costo del lavoro per gli editori è diminuito sensibilmente e di questo si sono fatte carico redazioni decimate, dove spesso per colmare le carenze di organico sono state utilizzate impropriamente le collaborazioni dei pensionati, che ora vanno necessariamente limitate. Nello stesso periodo, il contratto è stato destrutturato dalle aziende editoriali grazie ad accordi capestro di secondo livello o individuali come i forfait al ribasso”.

(nella foto, la Conferenza dei Comitati di redazione)

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