“Scusate se mi permetto”. Comincia così la lettera ai vertici della Federazione della Stampa sul massacro di Gaza di Corrado Giustiniani, per molti anni inviato al Messaggero. “Cara Segretaria Alessandra Costante, caro Presidente Vittorio Di Trapani, scusate se mi permetto di coinvolgervi in prima persona, ma lo faccio forte di cinquant’anni di giornalismo, anche sullo slancio di una lunga esperienza sindacale, iniziata nel Comitato di redazione del Messaggero e proseguita, per due mandati, come consigliere nazionale della Fnsi”.
senza precedenti
Giustiniani chiede alla Fnsi una denuncia del “bagno di sangue senza precedenti di operatori dell’informazione nella Striscia di Gaza e nella zona Sud del Libano. È difficile fare un conteggio, ma più fonti accreditano la cifra di almeno 210 colleghi uccisi, dall’ottobre 2023 ad oggi, che costituiscono la stragrande maggioranza dei colleghi che hanno perso la vita sui fronti di tutto il mondo. Basterà citare soltanto due degli episodi più recenti: il terribile incendio provocato da un attacco dell’esercito israeliano, che ha causato la morte tra le fiamme di Helmi Al-Faqaawi di Palestina Today e il caso della giornalista di 29 anni Islam Meqdad, uccisa assieme a un figlio il 6 aprile dalle forze di occupazione”.
fossa comune
Scrive Giustiniani che il comunicato di denuncia e di solidarietà con le famiglie dei giornalisti uccisi è tanto più urgente in quanto l’intera “strage degli innocenti” che sta avvenendo in Palestina, e che ha per vittime donne, bambini, operatori sanitari, “è colpevolmente sottovalutata, se non addirittura nascosta, dalla stragrande maggioranza dei mezzi di informazione italiani. Pensate soltanto all’episodio delle ambulanze della Mezzaluna Rossa, che procedevano in convoglio, chiaramente riconoscibili dalle loro luci e dalle loro scritte, e sono state assalite dall’esercito israeliano: ben quindici operatori sanitari sono stati uccisi e seppelliti in una fossa comune. L’episodio non è arrivato al grande pubblico. Se fosse avvenuto in Ucraina avrebbe provocato, giustamente, aperture di telegiornali e prime pagine dei quotidiani”.
stesse tutele
Costante ha ringraziato Giustiniani per la sensibilità su questo tema e ha precisato: “Spontaneamente Fnsi ha già scritto due lettere all’ambasciata israeliana in Italia contro la mattanza dei giornalisti, abbiamo chiesto che gli operatori dell’informazione abbiano le stesse tutele degli operatori sanitari (non che a Gaza questo abbia un valore). Recentemente ho firmato altri appelli contro la mattanza di Gaza. Ultimo, perché di qualche giorno fa, quello che sta preparando il movimento ‘Pace e libertà in Medio Oriente’. Questo per dire che Fnsi è assolutamente presente su questo tema, ma siamo anche disperatamente scoraggiati”.
Costante ricorda che il prossimo giugno ci sarà il congresso del sindacato europeo durante il quale Fnsi presenterà un ordine del giorno per chiedere il rispetto dei giornalisti e della loro vita a Gaza e Cisgiordania.
(nella foto, le ambulanze della Mezzaluna Rossa assalite il 23 marzo)