(S.A.) La Casa Bianca sta valutando la possibilità di ridefinire la mappa dei posti nella sala stampa, finora gestita dalla White House Correspondents’ Association (WHCA), aprendo così un nuovo fronte di tensione tra l’amministrazione Trump e la stampa accreditata.
Secondo quanto riportato da Axios, la proposta è parte di una più ampia riorganizzazione con l’obiettivo dichiarato di aggiornare la sala alle trasformazioni dell’ecosistema mediatico, con maggiore spazio previsto per nuove piattaforme e voci emergenti. I criteri attuali privilegiano testate storiche come le agenzie di stampa e le principali emittenti, assegnando loro le prime file. La nuova mappa, nelle intenzioni della Casa Bianca, dovrebbe riflettere “il modo in cui i media vengono consumati oggi”.
La WHCA ha definito l’ipotesi un tentativo di sovvertire il sistema di autogestione della stampa alla Casa Bianca. In una comunicazione ai suoi membri, l’associazione ha avvertito che, se attuata, la mossa renderà ancora più evidente l’intenzione del governo di prendere il controllo del sistema con cui i media si organizzano in modo indipendente, facilitando eventuali punizioni per una copertura non allineata.
Il confronto arriva dopo settimane di tensioni. A febbraio, la Casa Bianca ha revocato all’Associated Press l’accesso a vari eventi, accusandola di non adeguarsi a una direttiva stilistica sull’uso della denominazione “Golfo d’America” al posto di “Golfo del Messico”. L’AP ha avviato un’azione legale, chiedendo un’ingiunzione. Allo stesso tempo, la WHCA ha invitato i membri a indossare simboli del Primo Emendamento (“Il Congresso non potrà emanare leggi per limitare la libertà di parola o di stampa”) durante le apparizioni pubbliche in segno di protesta.
Il 30 marzo la dirigenza della WHCA si è riunita per discutere possibili risposte, tra cui anche un’azione simbolica che prevede il ritorno ai seggi tradizionali in caso di imposizione della nuova disposizione. Alcuni membri hanno riferito che il clima resta incerto e che ogni decisione verrà presa in base all’evoluzione della situazione.
Interpellato sull’ipotesi di protesta, il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Steven Cheung, ha risposto con una risata pubblicata sui social. Intanto, la stessa portavoce Leavitt ha dichiarato che la sala briefing “non appartiene ai giornalisti d’élite di Washington” e che la Casa Bianca ha cercato di avviare un confronto sui cambiamenti proposti.
Nel frattempo, l’associazione ha rinunciato alla partecipazione della comica Amber Ruffin alla cena annuale dei corrispondenti, dopo le critiche dell’amministrazione. Il presidente della WHCA, Eugene Daniels, ha motivato la scelta come una decisione per mantenere il focus sull’attività giornalistica e sul supporto alla nuova generazione di cronisti.
Secondo alcune fonti, l’obiettivo dell’amministrazione non sarebbe quello di escludere i media tradizionali, ma di rivedere il sistema in chiave più rappresentativa del panorama attuale. Un seggio per i “nuovi media” è già stato previsto nei briefing recenti. Tuttavia, nella comunità giornalistica cresce il timore che la redistribuzione dei posti possa trasformarsi in un criterio di accesso condizionato alla linea editoriale.