L’Espresso aveva fatto il suo tempo.
L’Espresso non riusciva a tenere il passo degli altri mezzi, nonostante sul piano tecnologico gli fosse stata data la priorità nel tentativo di rianimarlo.
E insomma: L’Espresso faceva registrare ormai da anni perdite estremamente significative. Parole di Maurizio Scanavino, amministratore delegato del Gruppo Gedi, secondo il resoconto del Cdr della Stampa, che lo ha incontrato il 9 marzo proprio per conoscere i motivi della vendita della testata simbolo del Gruppo e quali sono le prospettive di chi resta.
attuale congiuntura
Scanavino ha spiegato che nell’attuale congiuntura il gruppo intende concentrarsi su prodotti destinati al grande pubblico (i quotidiani e le radio). Il gruppo si applica dunque all’informazione “in real time per il grande pubblico, veloce, al passo con i tempi, moderna, digitale, interattiva sfruttando tutte le possibilità tecnologiche (testo, audio, video)”.
Non ci saranno altre cessioni, ha assicurato Scanavino.
L’incontro è avvenuto con la partecipazione dei Cdr dei giornali locali di Gedi.
Scanavino ha affermato che il settimanale è stato ceduto ad un editore ritenuto da Gedi “solido”, in grado di dare garanzie alla redazione, editore “che ha fatto una proposta seria avanzando una concreta offerta economica”.
quotidiani friulani
E adesso? Scanavino ha smentito la cessione dei due quotidiani friulani (Messaggero e Piccolo) e del Secolo XIX: “Abbiamo un presidio importante nel Nord Italia dove Gedi controlla testate leader in territori che danno ottime risposte”.
L’amministratore delegato è sicuro che “a breve il premio per il ritorno all’equilibrio dovrebbe arrivare”. Ha aggiunto che sommando carta, copie replica ed abbonamenti digitali la “total circulation” di Repubblica sta crescendo ed anche la Stampa, con gli ultimi progressi, si sta avvicinando a questo risultato: “Adesso ci concentriamo sui due quotidiani nazionali del gruppo (Repubblica e Stampa) e sui locali, senza effettuare passi indietro rispetto alla strategia digitale, che sta dando buoni risultati. Salvo nuove catastrofi (sviluppi della guerra, aumenti energia e materie, con il gas che costa il 100% in più, ecc,), guardiamo con un certo ottimismo al futuro”.
rassicurazioni e delucidazioni
Dopo i podcast (“iniziativa di successo perché dopo un mese dal lancio siamo già primi in Italia”), si continuerà con lo sviluppo degli hub verticali ed il rinnovo delle dotazioni tecnologiche (con relativi corsi di formazione). Entro luglio tutti i siti dei quotidiani locali vengano aggiornati e rinnovati.
Il Comitato di redazione, dopo questo incontro, mantiene stato di agitazione proclamato in occasione dell’assemblea di lunedì 7 marzo, ma esprime soddisfazione per le rassicurazioni e le delucidazioni. A breve è previsto un incontro con l’azienda per avviare il confronto sullo smart working, su cui poi proseguirà il confronto interno alla redazione.
Professione Reporter
(nella foto, Maurizio Scanavino, al centro, fra Maurizio Molinari, direttore di Repubblica e John Elkann, presidente Gedi)