Sindacato dei giornalisti Rai contro Ordine dei giornalisti.

Questione delicata, anche perché i due enti sono retti dalla medesima componente sindacale, Controcorrente.

Cosa è accaduto? Che il nuovo presidente dell’Ordine, Carlo Bartoli e la nuova segretaria dell’Ordine, Paola Spadari, esponenti di Controcorrente, eletti a dicembre 2021, hanno incontrato l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. Alla fine, è uscito il seguente comunicato: “L’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes ha ricevuto oggi il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli e la segretaria, Paola Spadari. il lungo e cordiale colloquio ha consentito un proficuo scambio di idee su presente e futuro del sistema pubblico multimediale, sull’evoluzione tecnologica dei mezzi di comunicazione, il ruolo centrale dei giornalisti e il valore dei criteri deontologici nell’informazione”.

Ma Fuortes, in carica dal luglio 2021, alla Rai è protagonista di contrasti molti duri con il sindacato unico dei giornalisti, l’Usigrai. Per fare tre esempi: ha chiuso le edizioni notturne dei tg e un giudice del lavoro lo ha condannato per comportamento antisindacale; ha deciso di interrompere dal 1° aprile lo smart working per giornaliste e giornalisti, contro le richieste dell’Usigrai; sta permettendo un diffuso utilizzo di freelance per coprire la guerra Russo-ucraina.

Quindi, polemiche sul fatto che l’Ordine non abbia sollevato, nell’incontro con Fuortes, questi temi. Che, con la cordialità che emerge dal comunicato, l’Ordine abbia legittimato le posizioni “autocratiche” dell’amministratore delegato Rai. E che l’Usigrai non era stato neanche informato dell’incontro.

L’Ordine tace, non c’è traccia di tutto questo sul sito ufficiale. Ma viene fatto filtrare che non fa parte del suo compito sollevare temi sindacali.

Professione Reporter

(nella foto, Carlo Fuortes, amministratore delegato Rai)

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