Il 30 giugno si chiude l’era Inpgi, le pensioni dei giornalisti vengono trasferite all’Inps. Come in ogni fase di passaggio, ci sono molti aspetti che vanno attuati con attenzione. Due colleghi come Romano Bartoloni, consigliere generale dell’Inpgi e presidente del Gruppo romano dei giornalisti pensionati e Mario Antolini, fiduciario Casagit Lazio hanno scritto utili vademecum.

Sostituto d’imposta. Innanzitutto, nella dichiarazione dei redditi, per rimborsi o pagamenti (che venivano effettuai dall’Inpgi) quest’anno va indicato l’Inps come sostituto d’imposta, con codice fiscale 80078750587.

Quattordicesima. Da luglio saranno garantite dall’Inps le pensioni incrementate dei ratei mensili di metà della 14sima (non prevista dal sistema previdenziale pubblico). La prima metà è stata pagata da Inpgi con la pensione di giugno.

Iban. Il consiglio di Bartoloni è di accreditarsi presso il sito internet Inps per controllare la regolarità delle prestazioni e l’assistenza anche fiscale. Lo scopo è quello di verificare che siano in possesso dell’Iban per i pagamenti e che trascrivano i cedolini nel web.

Fnsi. La trattenuta sindacale per Fnsi e Ast sarà fatta dall’Inps che ne è obbligata per legge, ma il servizio è a spese del sindacato.

Residenti all’estero. Non si sa ancora se cambierà qualcosa per i pensionati residenti in Paesi all’estero, in particolare in quelli dove le pensioni vengono tassate dal fisco locale.

Ex fissa. Ancora in alto mare il destino dell’ex fissa, attesa da circa 2000 colleghi aventi diritto. Il Fondo ex fissa era gestito dall’Inpgi, l’Inps non ha intenzione di occuparsene, andrà quindi collocato dalle parti sociali (Fnsi e Fieg) altrove. Sul Fondo confluiscono i versamenti mensili (1,5 dello stipendio dei giornalisti attivi) che permettono di pagare a fine anno almeno una rata di 3000 euro.

Indigenti. Non si sa che fine farà il fondo di perequazione per i pensionati indigenti sostenuto dai contrattualizzati e caldeggiato dall’Ungp.

Infortuni e solidarietà. Niente di deciso sulle forme di assicurazione infortunistica e dei fondi di assistenza/solidarietà sociale finora gestite dall’Inpgi.

Nuovo Inpgi. I pensionati che continuano a svolgere attività’ giornalistica, se non sono già associati, devono iscriversi al nuovo Inpgi (che raccoglie l’eredità di Inpgi 2). Il consiglio di amministrazione di Inpgi, in via di estinzione non è riuscito a trovare un accordo sul nuovo Statuto di Inpgi (ex Inpgi 2).

CASAGIT. L’assistenza sanitaria offerta da Casagit ai soci resta garantita senza interruzione. Ma da luglio 2022 per i pensionati il passaggio a Inps comporta alcune novità.

Contributo personale socio. La pensione di luglio sarà erogata da Inps ancora con la vecchia procedura, cioè con il contributo prelevato alla fonte e versato a Casagit. Ma in seguito, a differenza dell’Inpgi, l’Inps non tratterrà più dalla pensione il contributo dovuto dal socio per versarlo a Casagit, ma erogherà l’intero importo della pensione senza questa trattenuta. Di conseguenza, il contributo dovrà essere versato direttamente dal socio: sarà possibile autorizzare il prelievo mensile a favore di Casagit dal proprio conto corrente bancario, tramite l’addebito diretto SDD Sepa; altrimenti, il contributo si pagherà tramite il Mav inviato dalla Cassa. Per informazioni, si può contattare il numero 06-5488 321 o l’indirizzo mail assistenza@mail.casagit.it

Il contributo rimane calcolato in percentuale e, fino a dicembre 2022, sarà pari a quello trattenuto dall’Inpgi sulle ultime mensilità.

Coniuge o convivente non a carico. Se è stato attivato l’addebito diretto SDD Sepa, il contributo di 900 euro per il coniuge o convivente non a carico (che cioè abbia un suo reddito fiscalmente dichiarato) sarà prelevato dal conto corrente bancario in rate trimestrali di 225 euro a gennaio, aprile, luglio, ottobre; altrimenti dovrà essere pagato tramite i Mav trimestrali inviati da Casagit. L’importo del contributo non è cambiato.

Contributo nucleo familiare. Se è stato attivato l’addebito diretto SDD Sepa, il contributo sarà prelevato dal conto corrente bancario in rate trimestrali (gennaio, aprile, luglio, ottobre); altrimenti dovrà essere pagato tramite i Mav trimestrali inviati da Casagit. L’importo del contributo non è cambiato.

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