Dal 27 luglio, la Società che editava l’Unità è ufficialmente fallita. Decisione del Tribunale fallimentare di Roma. Il ricorso degli avvocati contro il fallimento è stato respinto.
I venti giornalisti e i cinque poligrafici dal 1° gennaio di quest’anno erano già senza alcuna copertura sociale. Ora si apre un percorso fallimentare che porterà alla vendita all’asta della testata.
La società editrice (Unità srl di Pessina e Stefanelli), scelta da Matteo Renzi quando era segretario del Pd, non ha mai licenziato giornalisti e poligrafici. Quindi non ha consentito loro di utilizzare i normali strumenti di welfare previsti dalle leggi, ma non ha neanche mai pagato gli stipendi.
“Si tratta di un fallimento annunciato, un epilogo in cui chiare ed evidenti sono le responsabilità dell’azienda -dice una nota della Federazione nazionale della Stampa e del Comitato di redazione- Ad essere calpestati non sono stati soltanto i diritti, le aspettative, la vita stessa, delle lavoratrici e dei lavoratori, giornalisti e poligrafici. Ad essere calpestata – aggiunge il comunicato – è stata anche una storia gloriosa. La storia de l’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci il 12 febbraio 1924, un pezzo importante per l’informazione democratica di questo Paese”.
“La storia dell’Unità -ha scritto il sito Strisciarossa– è stata calpestata più volte negli ultimi anni. Il quotidiano è diventato vittima di una visione leaderistica e personalistica della politica, che ha pensato troppo spesso solo alla sua funzione di megafono piuttosto che a un serio progetto editoriale che garantisse autonomia, iniziativa giornalistica e professionalità. Con una serie di scelte scellerate un giornale che ha svolto un ruolo importante nella storia d’Italia e che è stato una delle migliori scuole di giornalismo, è stato messo a tacere senza tanti complimenti”.
Secondo il sindacato “ora si apre un percorso fallimentare che porterà alla vendita all’asta della testata”. L’auspicio, aggiunge la nota, è che, “in un momento delicato per la storia del Paese, l’Unità, con il suo patrimonio di storia e di valori, possa tornare a vivere. Se non ora, quando?».
Se è fallita è perché nessuno la comprava perciò è stata messa a tacere dal fatto che non ci sono lettori, dov’è lo scandalo?