Lui questo articolo non lo avrebbe voluto.
L’autore dello scoop del momento (forse dell’anno) è Simone Canettieri, classe 1982, caposervizio del Foglio. E’ lui che ha avuto da qualcuno che era presente o si trovava in un appartamento sulla strada il video in cui il capo di gabinetto del sindaco di Roma, Albino Ruberti, diceva: “Inginocchiati o ti sparo, tu a me ‘ti compro’ non me lo dici”.
Canettieri ha pubblicato il video sul Foglio il 19 agosto e la tempesta è scoppiata. Dimissioni di Ruberti, imbarazzo in Campidoglio e nel Pd, proprio un mese prima delle elezioni. Un grande interrogativo resta questo: il video è del primo giugno, perché passano due mesi e mezzo prima dell’uscita?
Canettieri ha incassato sulla prima pagina del Foglio del 20 agosto i “complimenti per lo sgoob” da parte del fondatore del quotidiano, Giuliano Ferrara. Canettieri ha scritto di aver ricevuto anche la telefonata di Ruberti, che lui ha “rovinato” umanamente e politicamente, salvo future sorprese. Lo cita con queste parole: “Ho sbagliato a reagire così e voi del Foglio avrete fatto il vostro lavoro. Mi spacco la schiena 15 ore al giorno, ma lavorare per il pubblico è troppo pericoloso”.
Canettieri è nato quarant’anni fa a Viterbo. Nella sua città ha iniziato a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore. Ha lavorato a Firenze al Nuovo Corriere (cronaca nera e giudiziaria), ha lavorato otto anni a Roma al Messaggero prima in Cronaca, poi al Politico dove si è messo in luce come uno dei giovani più sagaci. Educato, veloce, spesso nel posto giusto, con i contatti necessari. Per questo dal Messaggero è stato chiamato al Foglio, settembre 2020. Ha scritto per Oggi e Linkiesta, ha collaborato con RadioRai e con emittenti televisive e radiofoniche locali “che non pagavano mai” (si legge nella sua breve autobiografia sul foglio.it). Nel 2020 ha vinto il Premio Agnes per la carta stampata in Italia.
A questo articolo su Professione Reporter non ha voluto collaborare: “Sono un ragazzo di Viterbo, che non ama comparire”.
Professione Reporter
(nella foto, Simone Canettieri)