Il Comitato di redazione della Stampa ha dichiarato lo stato di agitazione nei confronti del direttore Massimo Giannini. Al centro della protesta, l’aumento della foliazione, quindi l’aumento degli orari e dei carichi di lavoro, e l’utilizzo dei pensionati per fare lavoro redazionale. Mercoledì 19, alle 19, è convocata l’assemblea e la redazione deciderà il pacchetto di giorni di sciopero da affidare alla rappresentanza sindacale. Prima dell’assemblea, il Cdr ha chiesto e ottenuto un incontro con l’amministratore delegato della proprietà Gedi, Maurizio Scanavino

Si legge nel comunicato del Cdr: “Nella giornata di ieri, alle ore 13, la direzione ha comunicato un aumento della foliazione a 48 pagine. Il provvedimento è stato preso in una giornata domenicale senza alcun rinforzo della pianta organica. Riteniamo inaccettabile che questa decisione non abbia tenuto conto delle forze in campo, in contrasto con le problematiche poste al tavolo sulla riorganizzazione e sui carichi di lavoro avvenuta lo scorso martedì con la Direzione. Si tratta dell’ennesimo segnale, che va in senso diametralmente opposto al dialogo costruttivo che il Cdr ha provato a instaurare con Direzione e Azienda”. 

riunione del mattino

Sui carichi di lavoro, il Cdr aveva giudicato impossibile aumentare la foliazione rispettando presenze e straordinari previsti dagli accordi sindacali. Il Cdr aveva anche posto la questione dello sforamento dell’orario massimo di lavoro, anche a seguito delle direttive sulla partecipazione in presenza alla riunione del mattino. E aveva posto la questione degli sforamenti delle chiusure causati spesso dall’imbuto che si crea di sera nella revisione finale delle pagine del giornale.

differente valore

Il Cdr aveva inoltre segnalato “il grave episodio” di colleghi pensionati che entrano nel sistema editoriale, intervenendo sui contenuti delle pagine (articoli e titoli). 

Il Cdr adesso attende di conoscere la data di convocazione del prossimo incontro del tavolo con la Direzione. Prende però atto dell’”indifferenza” rispetto ai problemi trattati, delle “decisioni di segno contrario rispetto a quanto discusso”, e quindi del fatto che “la Direzione non dia lo stesso nostro valore al tavolo come strumento di risoluzione dei problemi”. 

Il clima al giornale viene giudicato non sufficientemente collaborativo per affrontare la riorganizzazione del lavoro e anche altre tematiche delicate: il progetto Liguria Ponente con l’annuncio di una riduzione degli organici delle redazioni di cinque unità; la situazione dei carichi di lavoro delle Province che attendono ormai da tempo rinforzi; il nuovo layout della sede di Torino. 

Professione Reporter

(nella foto, Massimo Giannini)

1 commento

  1. Buona sera. La Stampa è entrata nella nostra famiglia nel 1950 , l’abbiamo sempre apprezzata, morto mio padre ho continuato ad acquistarlo . Abbiamo convissuto con molti direttori ci piacevano gli articoli scritti da giornalisti seri.. Ora da quando è arrivato Giannini non mi ci ritrovo non mi piace più. Pur essendo stata di sinistra . Lo trovo fazioso troppo di parte non obiettivo. Mi dispiace molto ma non vedo alternative . Buona serata.

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