(di francesco garibaldi) Negli ultimi dieci anni i giornali di tutto il mondo hanno perso due terzi delle copie vendute e degli introiti pubblicitari. A causa soprattutto del dominio nella pubblicità di Google e Facebook, che utilizzano l’informazione di qualità – gratis o destinandole piccole somme– senza sopportare costi o responsabilità editoriali. Google, Amazon, Facebook e Apple (le cosiddette “GAFA”) hanno assestato colpi sempre più duri al mondo dell’informazione e a molti altri settori dell’economia. Creando rapidamente una base di utenti molto ampia e fornendo loro servizi gratuiti o semi gratuiti, hanno spinto per la creazione di una vera e propria “economia digitale”, che ha soppiantato quella “industriale”. Oggi valgono circa 14 trilioni di dollari, dando occupazione a 1,6 milioni di persone.
piattaforme e monopoli
Ristabilire condizioni di parità nei mercati digitali e regolamentare le loro attività è una delle priorità a livello globale, anche per l’Italia: ne sono convinti Andrea Minuto Rizzo e Roberto Sommella nel loro libro “Ingovernabili” (edizioni Luiss University Press), che racconta di “grandi piattaforme, nuovi monopoli e la lotta per la concorrenza”.
Il volume ricostruisce la storia delle piattaforme e degli ecosistemi digitali, ripercorrendo le strategie di business che hanno spinto le GAFA al successo, ma anche analizzando le risposte delle autorità Antitrust e dei legislatori nei diversi Paesi, con evidenti differenze di approccio tra le istituzioni Usa e quelle europee.
padroni dei dati
Questi “datapolisti”, unici padroni dei dati, hanno certamente condotto le nostre società nell’innovazione del Terzo millennio, ma al contempo, in mancanza di regolamentazioni ben definite ne hanno tratto vantaggio, intercettando le preferenze degli utenti (e orientandone poi le scelte) in quello che la Professoressa di Harvard University Shoshana Zuboff ha denominato “capitalismo della sorveglianza”.
La sfida per le istituzioni e i Governi, che hanno un ruolo primario per il contenimento e la regolamentazione di questi “Leviatani digitali”, è quella di non arretrare e mantenere alta la guardia: non è un caso – secondo gli autori – che anche nel giorno della sua rielezione al Quirinale, Sergio Mattarella abbia ricordato come “poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il potere democratico”. La “partita”, che non è dunque solo economica o concorrenziale, “si gioca” anche sugli assetti costituzionali di un Paese, oltre che nell’arena globale. Se le GAFA capitalizzano oggi più di Paesi del G7 come Francia e Inghilterra, il loro potere potrebbe addirittura diventare più ampio di quello di Stati sovrani. Una prospettiva è un nuovo “sovranismo digitale” o “tecno-nazionalismo” competitivo tra Stati Uniti e Cina, con l’Europa spettatrice.
mercato e concorrenza
Roberto Sommella è Direttore Responsabile di Milano Finanza e milanfinanza.it. Esperto di mercato unico e tutela della concorrenza, ha collaborato in passato anche con Corriere della Sera, Avvenire, Europa e Huff Post Italia.
Andrea Minuto Rizzo è Responsabile Affari istituzionali dell’Unione europea e internazionali presso Ferrovie dello Stato Italiane. È stato Responsabile dell’Ufficio Affari internazionali dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e nella Direzione Affari Istituzionali di Enel.