Torna o non torna? Tutti in attesa: che venga ristabilito il collegamento con la Microsoft e che sia possibile farsi aiutare da ChatGPT4, il cervello artificiale che sa rispondere alle nostre domande. Studenti, professori, giornalisti, avvocati, sono tanti quelli che per una ragione o per l’altra aspettano che il Garante tolga il blocco. Qualcuno lo farà per curiosità e magari per gioco, qualcuno per farsi aiutare, qualcun altro per imbrogliarci. Fino a quel momento potremmo prepararci.

E’ questo lo scopo della lezione-convegno che Professione Reporter ha organizzato, in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti, che si svolgerà la mattina del giorno 13 aprile nella sala dell’università eCampus, a Roma. Ma non sarà una dissertazione sulle meraviglie della AI, la sigla dietro la quale si nascondono decenni di sogni degli scienziati. Sarà invece una mattinata di analisi sul giornalismo. Un momento di studio, così l’abbiamo pensato, inserito in quella formazione continua che la legge ha reso obbligatoria per chi fa la nostra professione. Cosa dobbiamo sapere, cosa possiamo fare cosa no, dove sono le opportunità da sfruttare e quale le trappole nelle quali non dobbiamo cadere?

domande e verità

ChatGPT4 è una macchina che dopo aver ingoiato milioni di informazioni le mette in ordine, le interseca, le mescola e produce lettere del tuo alfabeto (o di un altro), in risposta a ciò che le è stato domandato. Ma ti consegna una verità? Gli stessi tecnici ammettono che il magico computer può essere utilizzato per truffare, cioè per scopi che rappresentano il contrario di ciò che dovrebbe pubblicare un buon giornalista. Se glielo chiedi lo ammette anche Chat GPT4. E’ un mago, questo computer, o un mostro? Perfino Elon Musk, il grande azionista di Microsoft, e altri colossi imprenditoriali che stanno studiando (e sfruttando) la cosiddetta intelligenza artificiale, hanno suonato l’allarme e proposto di rallentare la corsa del “progresso” digitale. Prima che fosse fermata, in Italia, l’utilizzazione della ChatGPT (a cui ora si è aggiunto Bard, l’omologo d Google) il dibattito era già esploso.

la pausa del garante

Approfittando proprio della pausa voluta (forse con motivazioni affrettate) dal Garante della privacy, ciascuno potrebbe riflettere e fare almeno qualche primo ragionamento: professori di scuola, studenti, genitori, professori, avvocati. Noi proponiamo di cominciare a farlo per la nostra professione. Il giornalismo deve pensare a come utilizzare la “scatola magica” per ciò che riguarda l’attività del giornalista. In primo luogo quella svolta in modo professionale. Si ragioni senza pregiudizi e senza paura, con la consapevolezza però che per noi non può essere un gioco né solo una sperimentazione, che lasciamo ai poeti e ai romanzieri, poiché il nostro mestiere prevede un dovere preciso: dare alla collettività informazioni esatte, il più possibile, con qualsiasi mezzo e su qualsiasi piattaforma. 

Certo ci sono giornalismi diversi, un giornalista economico, un critico d’arte o di cinema o di teatro. Commentatori di tutti i tipi. ChatGPT4 non può aiutare il cronista che è arrivato da poco sul posto, per la semplice ragione che il computer non sa nulla, non ha immagazzinato notizie. Ai principianti si dice sempre “usare la suola delle scarpe”; ora bisognerà aggiungere “usare la testa”. Però, se ci avvertono che un personaggio famoso è in terapia intensiva, il “coccodrillo “ in pochi istanti lo può scrivere la Chat! Magari pure abbastanza completo!

testo anonimo

Il convegno ci illuminerà su tanti dubbi: chi risponde di un testo anonimo? Con chi se la prenderà il giudice se qualcuno si sentirà offeso o danneggiato da ChatGPT4? Ci pensino i direttori. E cosa faranno gli editori che già adesso sfornano giornali fatti da collaboratori pagati 5 euro a pezzo, privi di esperienza e di regole etiche? Sperano di vendere al lettore gli articoli dei robot?

L’incontro si terrà nel teatro dell’università eCampus, in via Matera 18 (quartiere S. Giovanni, metro A “Re di Roma”) dalle 10 alle 13. Gli iscritti all’Ordine avranno diritto a cinque crediti formativi.

Interverranno: Fabio Ciotti (Digital Humanities, Università di Tor Vergata), Ernesto Belisario (avvocato, esperto di diritto delle tecnologie), Mario Morcellini (docente Sociologia della comunicazione), i giornalisti Claudio Cerasa (direttore Il Foglio), Carlo Bonini (vicedirettore la Repubblica), Stefano Feltri (ex direttore Domani), Riccardo Luna (direttore Tech, Gruppo Gedi), Marco Pratellesi (vicedirettore Oggi), Giampiero Gramaglia (direttore Scuola di Giornalismo di Urbino), Vittorio Roidi (già presidente Fnsi, già segretario Ordine nazionale), Paola Spadari (segretaria Ordine nazionale giornalisti), Guido D’Ubaldo (presidente Ordine giornalisti Lazio), Alessandra Costante (segretaria Fnsi) . Coordinerà Andrea Garibaldi, direttore Professione Reporter.

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