L’intervista che il 6 maggio la scrittrice Michela Murgia ha dato ad Aldo Cazzullo ha avuto, fino al 15 maggio, un milione 318mila contatti sul sito del Corriere della Sera. Cifra (quasi) record.
L’intervista colpisce con grande intensità. La scrittrice rivela di avere un cancro al quarto stadio. Dice che non lo considera “un alieno”, come disse Oriana Fallaci nella stessa situazione, bensì “un complice della mia complessità, non un nemico da distruggere. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa”.
molte lettere
Cazzullo ha ricevuto molte lettere dopo l’intervista. A due ha risposto nella sua rubrica (“Lo dico al Corriere”): ”Qualcuno, sulla scia del professor Burioni, sostiene che il suo male possa ancora regredire. Uno mi ha mandato un resoconto dettagliatissimo di una guarigione miracolosa a Lourdes. Molti mi chiedono notizie su come si è svolto il dialogo: certo non è stato facile, a tratti ci siamo commossi entrambi; ma ho sempre provato fastidio nel leggere come e quando le interviste si svolgono, togliendo spazio alle parole dell’intervistato. La maggior parte dei lettori esprime ammirazione per il rigore asciutto con cui Michela Murgia ha dato la notizia. Qualcuno non le perdona di aver criticato Giorgia Meloni, che mi pare abbia risposto in modo efficace. Come ha commentato Guia Soncini, la cosa migliore che si possa fare per una persona che sta morendo è continuare a trattarla come da viva. Michela non vuole essere compatita; e non ha escluso la possibilità di essere odiata, oltre che amata. È una donna forte, ha la durezza e la dolcezza della sua Sardegna. Se fosse vissuta due secoli fa nel Dakota, sarebbe stata il capo di una tribù irriducibile, di quelle che preferivano lanciarsi a cavallo contro il Settimo cavalleria piuttosto che farsi chiudere nelle riserve. Nel nostro tempo, spesso la malattia è stata celata come una vergogna. La morte è stata esorcizzata, nascosta. Non è più una morte pubblica, come un tempo; quando una persona illustre scompare si accenna appena a una ‘lunga malattia’ o a una ‘breve malattia’. Ma dopo il Covid è più difficile. Perché la morte è entrata nella vita, e non possiamo più ostinarci a negarlo”.
separazione complicata
Lo stesso Cazzullo, vicedirettore del Corriere, autore e protagonista di trasmissioni tv (Ultima, “Una giornata particolare”), autore di best seller (ultimi “Mussolini il capobanda” e “A riveder le stelle”, su Dante, “il poeta che inventò l’Italia), con un’altra intervista esclusiva aveva superato il milione di contatti: l’intervistato era Francesco Totti, già top player della Roma, alle prese con una complicata separazione dalla moglie Ilary Blasi.
Perché quasi record? Perché i pezzi sulle anticipazioni del Corriere sulle misure anti-Covid avevano collezionato ancora più contatti.
(nella foto, pubblicata su Instagram, Michela Murgia con il futuro marito Lorenzo Terenzi)