di SOFIA GADICI

“Ho ricevuto insulti di ogni tipo, qualunquismo, diffamazioni e anche minacce, eppure bastava guardare bene per capire che la foto era falsa, bastava un minimo di intelligenza”. Giammarco Sicuro, inviato del Tg2, parla con un pizzico di amarezza di ciò che gli è accaduto in questi giorni, dopo che un’immagine ritoccata lo ha catapultato nel vortice più oscuro dei social network, quello delle fake news.
La foto in questione, pubblicata dalla pagina “Pastorizia Never Dies”, ritrae il giornalista Rai Sicuro durante un collegamento da Kiev, ma nel fermo immagine viene evidenziato un dettaglio, un cartello stradale su cui è scritto “Brescia 32 km”. Il giornalista viene quindi “smascherato” e accusato di mentire. Peccato, appunto, che la foto sia falsa: Sicuro era davvero in Ucraina e il cartello è stato aggiunto con un fotomontaggio, anche fatto male.
“Ero a Kiev e stavo documentando la drammatica situazione dei pazienti di un ospedale oncologico pediatrico, quando ho cominciato a ricevere segnalazioni da amici e colleghi. Mi hanno inviato questa foto proveniente da diversi social, Facebook, Instagram e TikTok, e ho capito subito che era diventata virale”, spiega Sicuro al telefono.

rimozione e diffusione

“Ho immediatamente scritto su twitter che si trattava di una bufala – ha aggiunto – poi sono risalito alla pagina che l’ha diffusa, che mi dicono essere legata a propagandisti filo russi, e l’ho segnalata. Poco dopo la foto è stata rimossa dalla pagina, ma ormai era troppo tardi, circolava autonomamente”.
Secondo te perché è stata diffusa questa immagine e perché hanno scelto proprio te come protagonista di questa bufala?
“È difficile capire chi si celi dietro queste pagine, mi hanno detto che si tratta di filo russi, ma non ho ancora avuto modo di approfondire perché in questo periodo ho molto lavoro. Quando tornerò in Italia cercherò di capire meglio. Non so perché abbiano preso di mira me, ma posso dire che in questo anno ho portato alla luce una serie di crimini di guerra compiuti dal regime di Putin, con prove ed evidenze. Forse questo può dare fastidio a chi continua a sostenere che l’aggressione russa sia qualcosa di legittimo”.

azione legale

Come hai reagito ai tanti, brutti, commenti che hai ricevuto?

“Mi ha sorpreso e mi ha molto rattristato vedere quanto quella foto sia circolata. La diffamazione è un reato e i colpevoli sono identificabili e punibili, quindi credo che sia giusto intraprendere un’azione legale. Bisogna prendere provvedimenti contro queste persone, anche perché episodi del genere sono all’ordine del giorno. Lo dico a tutti i giornalisti, ma in generale a tutte le persone che vengono attaccate in questo modo, con fake news propagandistiche: bisogna porre un freno a queste esagerazioni, bisogna segnalare ciò che accade e prendere provvedimenti. Questi siti possono essere bloccati dalla polizia postale. È giusto cominciare a entrare nell’ordine delle idee che si deve fare qualcosa per difendere la reputazione del giornalismo, del buon giornalismo”.
Dopo questo attacco Giammarco Sicuro ha ricevuto la solidarietà di tanti, dai colleghi ma anche dalla commissione vigilanza Rai, da Usigrai e da Fnsi: “L’ho apprezzato molto e credo che sia necessario fare squadra quando succedono queste cose, per evitare che si ripetano”.

(nella foto, l’immagine ritoccata)

1 commento

  1. Sembra incredibile. Che certa gente possa essere. Così malvagia. E. Invidiosa.

    Io. Ne so qualcosa. Purtroppo…. 😞😞😞

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