Augusto Minzolini va via dal Giornale. Dove torna Sallusti, che era stato direttore dal 2010 al 2021.
Sallusti torna insieme a Feltri, che era stato direttore dal 1994 al 1998 e dal 2009 al 2010.
A guidare Libero va Mario Sechi, con Daniele Capezzone, ex radicale, ex Forza Italia, ex Popolo della Libertà direttore editoriale.
Si è composto così il puzzle dei due quotidiani vicini alla destra-centro, che ora appartengono entrambi al senatore della Lega (ex Forza Italia) e imprenditore della sanità Antonio Angelucci, proprietario anche del Tempo di Roma. Al Giornale la famiglia Berlusconi ha tenuto il 30 per cento delle quote.
retroscena politici
Minzolini, giornalista che ha fatto scuola con i suoi retroscena politici esclusivi alla Stampa ed è stato direttore del Tg1 in epoca Berlusconi e senatore di Forza Italia e Popolo della Libertà, dal 9 settembre condurrà su Mediaset Rete 4 “Stasera Italia” nelle puntate del weekend. Era direttore del Giornale dal 22 giugno 2021.
Nel suo fondo di addio “Un ‘Giornale’ fedele a se stesso” ha scritto, fra l’altro, che la scomparsa di Berlusconi per il Giornale ha avuto un significato profondo: “E’ venuto meno l’editore che ha permesso ai giornalisti di questa testata di raccontare i fatti secondo la loro coscienza”. Fa un esempio “che ne vale mille”: “Il quotidiano da me diretto si è sempre schierato dalla parte dell’Ucraina e ha perorato la sua causa, convinto che per difenderne l’indipendenza bisognasse assicurare tutto il supporto necessario, anche quello militare. Silvio Berlusconi, per un rifiuto innato verso ogni guerra, anche la più giusta, sull’argomento aveva i suoi legittimi dubbi e in fondo anche qualche ragione, ma non ha mai interferito sulla linea del Giornale”.
nuova acquisizione
Minzolini annuncia che continuerà a dare il suo contributo, sia pure in un ruolo diverso, al Giornale. Quindi, dà il benvenuto a Sallusti, “che prima di me ha formato e condiviso la visione che Il Giornale ha delle cose del mondo”. E a Feltri, “garanzia di libertà e monumento al giornalismo”. Dà il benvenuto alla nuova proprietà, “che ha dimostrato di essere animata da una grande voglia di cimentarsi in questa nuova avventura editoriale”.
Più asciutto Sallusti nel suo addio a Libero, per la seconda volta (era già stato direttore dal 2007 al 2008): “L’editore ha allargato i suoi orizzonti e ha chiesto a me e a Vittorio Feltri di occuparci di una nuova acquisizione”. Che sarebbe Il Giornale, ma non viene nominato. Sallusti è certo che chi prenderà il suo posto, Sechi (che è stato direttore del Tempo dal 2010 al 2013 e capo ufficio stampa di Meloni Presidente del Consiglio dal 6 marzo 2023 per sei mesi), e Capezzone “sapranno continuare sulla strada della crescita”.
(nella foto, Augusto Minzolini con Silvio Berlusconi)