Una strage per troppo amore? Le Commissioni pari opportunità di istituzioni e sindacati dei giornalisti e Giulia Giornaliste criticano Myrta Merlino, che lo ha sostenuto. Si parlava della strade di Alessandria: Martino Benzi, 67 anni, ha ucciso a coltellate la moglie di 55 anni e il figlio di 17 anni, quindi ha colpito a morte con un rasoio la suocera di 78 anni nel giardino della casa di riposo in cui viveva, e si è tolto la vita.
“Due femminicidi e un figlicidio. Un piano progettato da giorni: le ragioni per cui Martino Benzi ha compiuto la strage ad Alessandria sono all’esame degli inquirenti”. Comincia così il comunicato delle Cpo di Federazione della Stampa Italiana, Ordine dei Giornalisti, Usigrai e dell’associazione Giulia Giornaliste- Quello che conta, in questo dramma familiare, è una narrazione rispettosa di persone a cui la vita è stata tolta. Come, invece, non è avvenuto nella trasmissione ‘Pomeriggio sul Cinque’ di venerdì 29 settembre, da parte della conduttrice, la giornalista Myrta Merlino”.
Le Cpo e Giulia Giornaliste “condannano la scelta di espressioni che nulla hanno a che vedere con un gravissimo fatto di cronaca, contrarie al Manifesto di Venezia e all’articolo 5 bis del testo unico deontologico. Inaccettabile la ricerca di giustificazioni per l’autore dei gesti. Soprattutto non si può definire la violenta uccisione di tre familiari come ‘un gesto dettato da troppo amore’. Non c’è mai amore in relazioni violente, non può mai essere un alibi per chi nega la vita”.
Merlino -continua il comunicato- ha fatto proprio il concetto, espresso nella testimonianza raccolta, e proposta durante la trasmissione, senza né intervenire, né contrastare questa lettura: “E’ un approccio che fa male alla buona informazione e determina una rivittimizzazione delle tre persone”.
Le Cpo e Giulia Giornaliste si riservano di valutare una segnalazione all’Ordine regionale di competenza: “La violenza non può mai essere né ammessa, né legittimata con parole che ledono la dignità, il rispetto e il diritto a vivere”.