È il 9 novembre. Un giovedì. La Polizia comunica che la Digos milanese ha arrestato nella stazione della metropolitana Cadorna un ricercato colpito da mandato di cattura internazionale per terrorismo. Legato all’Isis. Il suo nome è Chouial Yassine, 37 anni, algerinio. Sarà estradato in Algeria il 22 novembre. L’arresto è avvenuto durante uno dei controlli predisposti dal questore nelle metropolitane cittadine. Yassine ha cercato di afferrare dallo zaino un coltello con una lama di oltre 12 centimetri. E ha gridato “Allah Akbar”. Nel 2015 avrebbe lasciato l’Algeria per andare a combattere in Siria per l’Isis. “Mi piace l’Italia, ci vivo da un anno – ha detto nell’udienza del procedimento per l’estradizione – Sono un ambulante di ricariche telefoniche”.
“Grazie alle Forze dell’Ordine e avanti così, inseguiamoli uno per uno e rispediamoli a casa”. È il commento su Instagram del vicepremier e ministro Matteo Salvini. “Ho sentito, bene. Non ho parlato con prefetto e questore, ero in Giunta e mi pare un’ottima cosa”, ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bicocca.
passaggi salienti
Questi i fatti, raccontati con gli stessi passaggi salienti da tutti i media.
C’è però un particolare. L’arresto del terrorista è avvenuto il 29 agosto, più di due mesi prima. La Polizia, il ministero dell’Interno, la magistratura, il ministero della Giustizia hanno ritenuto di informare la stampa e quindi i cittadini 72 giorni dopo l’accaduto.
Solo un media decide di notare questo particolare, significativo della relazione attuale fra istituzioni e informazione. Si tratta del sito Fanpage, che titola: “Perché la notizia dell’arresto di un terrorista dell’Isis a Milano è stata diffusa ora anche se è di agosto”. Testo: “La questura di Milano ha comunicato ieri di aver arrestato un terrorista dell’Isis in metropolitana. Nel comunicato non era indicata la data dell’arresto e, solo più tardi, si è scoperto che risale al 29 agosto. Perché diffondere la notizia soltanto ora? Nella nota stampa non era riportata la data dell’arresto. Questo ha fatto credere che l’arresto fosse avvenuto in questi ultimi giorni e proprio in un periodo ‘caldo’ dove sono stati incentivati i servizi di controllo e contrasto al terrorismo in virtù della guerra sulla striscia di Gaza tra Israele e Hamas.
Contattata da Fanpage.it, la Questura ha spiegato che la nota stampa è stata diffusa soltanto ieri perché si è concluso un iter burocratico-amministrativo che ha visto coinvolto più enti tra Procura Generale, autorità algerine, consolato algerino e Interpol: considerato che il 37enne arrestato era sprovvisto di documenti, era necessario accertarsi che fosse lui l’uomo ricercato. Era quindi necessario gestire la pratica sul territorio con il coinvolgimento di più enti che hanno tempi burocratici molto lunghi. La Questura non sa chiarire perché non sia stata inserita la data del fermo: ha infatti spiegato che ha semplicemente ricevuto una nota condivisa da tutte le altre autorità”.
valore diverso
Conclude Fanpage: “Resta però il dubbio che, sicuramente da un punto di vista mediatico, ma probabilmente anche politico, comunicare ora l’arresto di un terrorista islamico presente sul territorio italiano abbia un valore diverso nella percezione del pubblico. A maggior ragione da quando si è riacceso il conflitto fra Israele e Palestina”.
E tutti gli altri? Il Corriere della Sera, in cronaca di Milano, fa un breve accenno nell’attacco del pezzo: “Il più classico dei controlli casuali. Il 29 agosto scorso – in modo piuttosto singolare la notizia è stata diffusa soltanto giovedì 9 novembre – gli agenti hanno visto quell’uomo di origine nordafricana muoversi in modo circospetto nella stazione della metropolitana di Cadorna. Probabilmente sapeva di essere ricercato dalle autorità algerine e per questo ha cercato di evitare il controllo degli agenti della polmetro. Poi però, quando lo hanno fermato, ha iniziato ad urlare ‘Allah akbar’ e ha cercato più volte di prendere qualcosa dallo zaino”. Eccetera eccetera.
dato preciso
Alcuni mezzi d’informazione hanno dato notizia del lungo tempo passato fra arresto e diffusione della notizia: la Repubblica, La Stampa, Sole 24 ore, Il Giorno, Milano Today, Ansa, Agi, Tgcom24, SkyTG24. Anche TikTok e il sito di Nicola Porro scrivono il dato preciso del giorno dell’arresto, 29 agosto.
La Polizia di Stato sul suo sito il 9 novembre resta sul vago: “I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Milano, impiegati nei servizi dedicati alla prevenzione e repressione dei reati sulle linee metropolitane, hanno arrestato un uomo di origine algerine ricercato attraverso un mandato di cattura internazionale per partecipazione ad associazione terroristica”.
Molti restano in questa scia, facendo pensare al lettore che tutto sia appena avvenuto. Scrive la Gazzetta dello Sport: “La Questura ha reso noto oggi che nei giorni scorsi la polizia di Milano ha arrestato un terrorista ricercato a livello internazionale”. Nei giorni scorsi.
Adnkronos anche parla dei “giorni scorsi”, e così pure Il tempo, “nei giorni scorsi”. Il riformista di Matteo Renzi non dà date, sembra tutto sia accaduto nelle ultime ore. Idem La verità e il suo settimanale collegato Panorama. Così anche RaiNews, Open, Il Messaggero e La7.
Professione Reporter
(nella foto, la stazione metro Cadorna a Milano)