Il Messaggero cerca giornalisti non praticanti né professionisti attraverso la concessionaria di pubblicità. Sono esempi deplorevoli, sono d’accordo. Ma sono anche il frutto di un contratto che non regge – e da molto tempo – il passo con i cambiamenti in atto nell’editoria, da almeno 15-20 anni. L’attenzione ai costi di qualsiasi impresa è un fatto necessario per la sua sostenibilità e per la sua indipendenza. E l’editoria è al centro di una transizione epocale (il termine è appropriato) che modifica strutturalmente il modo di fare informazione. Per evitare di lasciare giornali in mano a capitani coraggiosi e senza scrupoli è necessario che molte cose cambino. In altri Paesi il processo è stato avviato, in Italia siamo in ritardo. Apprezzo il lavoro di Professione Reporter che segue con attenzione e scrupolo un settore così importante per la libertà di tutti.
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