Si chiama “La Confessione” il podcast di Stefano Feltri, Federica Tourn e Giorgio Meletti, che è promosso da “Appunti”, la newsletter di Feltri e si trova su Spotify e su tutte le piattaforme. Dopo un lavoro lungo anno, il podcast -hanno detto gli autori in una conferenza stampa alla Fnsi dedicata alla stampa e ai vaticanisti internazionali- “è un documento senza precedenti su come la Chiesa cattolica italiana copre in modo sistematico i preti abusatori e silenzia le loro vittime”. L’inchiesta contiene le registrazioni delle voci dei preti e di un vescovo coinvolti, fatte ascoltare nel processo a porte chuse. “Il sistema dicono gli autori- arriva fino a papa Francesco, che è intervenuto direttamente a legittimare il vescovo al centro di questa storia”.
Il podcast è in sette puntate settimanali. L’inchiesta sugli abusi nella Chiesa era iniziata sulle pagine di Domani, quando Feltri era Direttore, Meletti e Tourn inchiestisti (Tourn ancora continua a scriverci). La realizzazione è stata possibile grazie alle risorse raccolte nella comunità di “Appunti”. “Questa storia -dice Feltri- andava raccontata con un podcast perché tutti possano sentire le voci dei protagonisti, un vescovo che dice al prete accusato di abusi che potrà diventare santo, che spiega di voler prendere i soldi dalla Caritas per risarcire la vittima, che usa i soldi dell’otto per mille per aiutare il prete abusatore”.
Un giovane giornalista, Carmelo Rosa, ha svolto il lavoro redazionale sui file audio, ore e ore di registrazioni, intercettazioni e interviste. Musiche ed effetti sonori sono curati da Stefano Tumiati.
Il protagonista della storia è Antonio Messina che vive a Enna: Antonio ha denunciato gli abusi di don Giuseppe Rugolo. Il 5 marzo il tribunale di Enna ha condannato don Rugolo a quattro anni e mezzo di carcere per violenza sessuale e tentata violenza sessuale contro tre minorenni. Ha inoltre ritenuto la sua diocesi, Piazza Armerina in Sicilia, responsabile per danni civili separati e spese legali. Il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, è stato registrato mentre ammetteva di aver coperto il sacerdote condannato e mentre diceva di aver coperto un altro prete e descriveva le azioni di Rugolo come semplici “stupidità” di un giovane.
In un altro audio il vescovo si vantava di avere il sostegno di papa Francesco perché gli aveva fatto un favore. “Questo vescovo è grande. È stato perseguitato, calunniato ma è stato fermo, sempre corretto, un uomo corretto”, ha detto Francesco il 6 novembre durante un’udienza in Vaticano con Gisana e i pellegrini. La chiesa ha archiviato il caso internamente perché Rugolo era un seminarista al momento in cui sono iniziati gli abusi: le leggi interne del Vaticano all’epoca prevedevano solo sanzioni canoniche contro i preti che abusavano dei bambini, non contro i seminaristi.
Le notizie della conferenza stampa sono state riprese l’11 marzo dall’agenzia Associated Press e dal Washington Post (“Il caso degli abusi in Italia evidenzia come lo scandalo stia lentamente cominciando a venire alla luce nel cortile casa del Papa”).