Per la prima volta in 40 anni, il Sindacato portoghese dei giornalisti (SinJor) ha indetto per giovedì 14 marzo uno sciopero di 24 ore, a cui si uniranno altri sindacati e associazioni di giornalisti, per chiedere migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero è stato deciso all’unanimità durante il congresso del 18 gennaio. SinJor chiede – fra l’altro – aumenti salariali, contratti di lavoro stabili, retribuzioni dignitose per gli straordinari, il lavoro notturno e nei fine settimana. Il sindacato chiede inoltre allo Stato di sostenere il giornalismo come bene pubblico, come sancito dalla Costituzione.
“Non è accettabile licenziare chi ha decenni di esperienza perché ha una paga poco più alta della media. Non è accettabile che i fotoreporter si paghino la propria attrezzatura. Non è accettabile condannare i colleghi a un’eternità di falso lavoro autonomo, né che i tirocinanti ricevano 150 euro al mese. E non è accettabile che i freelance ricevano 20 euro ad articolo”, dichiara il Sindacato portoghese dei giornalisti.
Al fianco dei colleghi si schierano la Federazione internazionale e la Federazione europea dei giornalisti. “Sosteniamo le richieste del sindacato di porre fine al lavoro precario nel giornalismo in Portogallo. Bisogna far capire che cattive condizioni di lavoro e basse retribuzioni impattano sulla qualità dell’informazione. L’auspicio – si legge sul sito web della Efj – è che lo sciopero generale sensibilizzi l’opinione pubblica sulla necessità di considerare il giornalismo come bene pubblico”.

LASCIA UN COMMENTO