(S.A.) Più di 90 giornalisti haitiani si uniscono alla voce di Reporter Senza Frontiere (RSF) e lanciano un appello alla comunità internazionale e al nuovo Consiglio presidenziale di transizione di Haiti: proteggete il diritto all’informazione nel cuore della devastazione del paese caraibico.

La situazione ad Haiti si è deteriorata negli ultimi mesi, con una violenta escalation di violenza tra bande e una crisi politico-sociale ed economica senza precedenti. In questo contesto, i giornalisti sono costantemente esposti a minacce, attacchi e rapimenti.

Da quando, nel 2022, sei cronisti haitiani sono stati uccisi nel corso del loro lavoro, la comunità giornalistica del paese vive nella paura e nell’instabilità. La violenza dilagante, perpetrata nell’impunità, ha reso interi quartieri della capitale Port-au-Prince inaccessibili, limitando drasticamente la capacità dei giornalisti di svolgere il proprio lavoro in sicurezza.

L’appello dei giornalisti haitiani e di RSF sottolinea l’importanza vitale del giornalismo indipendente, affidabile e diversificato, per informare il mondo su ciò che sta accadendo ad Haiti. Tuttavia, oggi tale compito è estremamente pericoloso, con molti professionisti dei media costretti a compiere atti di eroismo per proseguire nel loro lavoro.

La creazione di un Consiglio presidenziale di transizione è stata annunciata con l’obiettivo di ripristinare la sicurezza e organizzare elezioni entro il 2026.

L’appello dei giornalisti haitiani è chiaro: il mondo ha bisogno di sapere cosa sta succedendo ad Haiti e per farlo ha bisogno di un giornalismo libero, sicuro e resiliente.

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