di STEFANO AVANZI
Il 5 giugno scorso, l’Evening Standard, storico tabloid inglese, ha annunciato che smetterà di uscire nel formato quotidiano e diventerà un settimanale. Il giornale è distribuito gratuitamente dal 2009 soprattutto nella metropolitana di Londra.
La dirigenza dell’Evening Standard ha spiegato che il modello gratuito non funziona più. La pandemia ha ridotto significativamente il numero di pendolari che utilizzano i mezzi pubblici, diminuendo di conseguenza il bacino di lettori abituali. Inoltre, l’introduzione del segnale telefonico su gran parte delle linee della metropolitana di Londra ha cambiato le abitudini dei viaggiatori, che ora preferiscono consultare il proprio telefono piuttosto che leggere il giornale.
ex esponente Kgb
Negli ultimi sei anni, l’Evening Standard ha registrato una perdita di 84,5 milioni di sterline (circa 100 milioni di euro). Per continuare le pubblicazioni, il giornale ha dovuto fare affidamento sui finanziamenti diretti di Evgeny Lebedev, che insieme al padre Alexander Lebedev, ex esponente del KGB, acquistò una quota di maggioranza del giornale nel 2009.
La nuova rivista si chiamerà ES Magazine e uscirà con frequenza ridotta, concentrandosi su un’analisi più approfondita delle questioni rilevanti per i londinesi, secondo quanto dichiarato dal direttore Paul Kanareck. Il giornale investirà maggiormente sul proprio sito internet, adeguandosi così alle nuove esigenze del pubblico digitale.
nomi illustri
Simon Jenkins, columnist del Guardian ed ex collaboratore dell’Evening Standard, ha commentato la notizia con nostalgia, riconoscendo che da tempo la qualità del giornale fosse in declino.
Fondato nel 1827, l’Evening Standard è stato per decenni un’istituzione londinese, con la sua prima edizione distribuita già a mezzogiorno. Il giornale ha ospitato nomi illustri del giornalismo e della critica teatrale, e ha avuto corrispondenti a Parigi e Washington.
Negli anni, l’Evening Standard ha partecipato attivamente alla vita pubblica di Londra, supportando importanti iniziative culturali e sociali, come la campagna per l’apertura al pubblico di Somerset House e la salvaguardia di Covent Garden.
trecento chiusure
Il passaggio a un formato settimanale segna la fine di un’era per l’Evening Standard e per il giornalismo londinese. Negli ultimi anni, oltre 300 giornali locali hanno chiuso in Gran Bretagna, lasciando un vuoto significativo nella copertura delle notizie locali.
A lungo vicino al Partito Laburista e a Tony Blair, in occasione delle elezioni parlamentari del 2010 Evening Standard si è schierato a fianco di David Cameron e del partito Conservatore, supportando la campagna “remain” per far restare la Gran Bretagna in Europa.