Per lo sviluppo del Corriere della Sera non basta che il giornale organizzi eventi e viaggi in cui coinvolgere lettori e non lettori. Si deve puntare ancora anche sui giornalisti, in particolare rendendo stabili i contratti di chi collabora da anni. Il Comitato di redazione ritiene la situazione “non più accettabile” e chiede all’Editore Urbano Cairo “un intervento immediato che consenta di risolvere il disagio personale dei colleghi e l’affanno delle redazioni”. Aggiunge che su questo e altri temi prioritari, a breve chiamerà la redazione “a un ampio coinvolgimento”.

conosciuti di persona

Il Cdr del Corriere racconta, in una missiva alla redazione, come stiano lavorando da mesi per far stabilizzare i colleghi con contratti a termine, già conclusi o in procinto di scadere. Che da Direzione Azienda più volte hanno ottenuto rassicurazioni. L’Editore ha anche conosciuto di persona cinque di questi collaboratori (in tutto sono decine), ma “tutti coloro che hanno raggiunto i 24 mesi di contratto sono stati lasciati a casa uno dopo l’altro, nonostante avessero maturato il diritto all’assunzione, e adesso è stata tolta loro anche la possibilità di collaborare”.

progetti importanti

Il Cdr ha scritto all’Editore per spiegare come le mancate stabilizzazioni abbiano lasciato un vuoto in redazioni già affaticate e stiano impendendo lo sviluppo di progetti importanti: “Questi colleghi sono fondamentali per mantenere e ampliare l’offerta digitale e per garantire i giusti equilibri nelle redazioni, troppo spesso in sofferenza. Pur consapevoli del difficile panorama dell’editoria italiana e mondiale, riteniamo che il Corriere della Sera abbia bisogno di investire su chi già adesso fa parte del perimetro delle redazioni”. Il Cdr è consapevole che i conti economici sono fondamentali, ma ricorda che “a maggio Rcs ha prodotto 57 milioni di utile e l’editore ha ottenuto un dividendo di 22 milioni, a conferma dell’efficienza e della competitività del gruppo”.

abbonamenti digitali

Secondo i rappresentanti sindacali, ora serve un investimento per il futuro: “Eventi e viaggi, pur molto profittevoli per l’azienda, non possono rappresentare l’unica frontiera di sviluppo: se vogliamo mantenere alta la qualità del Corriere della Sera e raggiungere tutti insieme gli obiettivi ambiziosi di abbonamenti digitali che rappresentano la nostra miglior garanzia per la sostenibilità, l’azienda deve impegnarsi concretamente puntando su persone che ha formato e su cui ha investito in questi anni, e non limitarsi a discutibili inserimenti di giornalisti a partita Iva, collaborazioni o sostituzioni per consentire lo smaltimento delle ferie”.

Professione Reporter

(nella foto, Milano, via Solferino, sede del Corriere della Sera)

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