(S.A.) Il programma d’informazione “Chesarà…”, condotto da Serena Bortone, in onda il sabato e la domenica sera su Rai3, è stato cancellato e non verrà riproposto nella prossima stagione. La decisione arriva dopo le polemiche sollevate dalla conduttrice sulla censura ai danni dello scrittore Antonio Scurati, autore del romanzo “M”.

Nelle scorse settimane l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha dichiarato: “Bortone doveva essere licenziata. A nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito di dire cose contro l’azienda in cui lavora. Lei questo ha fatto e non è stata punita”. La decisione è stata presa dalla dirigenza Rai. Le serate del sabato e della domenica saranno ora occupate da due nuovi format.

Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento, ha avuto un ruolo nella decisione: aveva inizialmente negato la censura a Scurati, attribuendo l’assenza dello scrittore a un mancato accordo sul compenso, versione smentita dallo scrittore.

Al posto di Bortone, il sabato sera potrebbe arrivare Maria Latella. La domenica sera continuerà ad essere occupata da “Report”, anche se l’inizio del programma sarà posticipato a fine ottobre e il numero di puntate sarà ridotto. 

La cancellazione di “Chesarà…” ha suscitato numerose reazioni politiche. L’opposizione ha chiesto l’immediata convocazione della Vigilanza Rai. Pina Picierno, europarlamentare Pd,  ha evidenziato che la decisione arriva nei giorni in cui il Comitato di redazione di Rainews24 ha denunciato di non aver potuto raccontare l’inchiesta di Fanpage sulla Gioventù nazionale del partito di Meloni.

Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, ha dichiarato che sarebbe vergognoso escludere dai palinsesti Rai la trasmissione “Che Sarà…”. Ha sottolineato che Bortone non ha commesso alcuna mancanza disciplinare e ha invece coraggiosamente rivelato agli italiani un attacco alla libertà di informazione. Costante ha inoltre criticato la censura del monologo di Antonio Scurati, sottolineando che la Francia ha riconosciuto il valore dello scrittore nominandolo Cavaliere delle Arti e delle Lettere.

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