(S.A.) Settanta organizzazioni -media e società civile- hanno firmato giovedì 11 luglio una lettera aperta che esorta Israele a consentire ai giornalisti un accesso indipendente a Gaza.
Le organizzazioni firmatarie – tra cui Federazione nazionale della Stampa italiana, Associated Press, Agence France-Presse, BBC, CNN, The Guardian, The New York Times e The Washington Post – chiedono a Israele di porre fine immediatamente alle restrizioni all’ingresso dei media stranieri a Gaza e di garantire accesso indipendente alle organizzazioni giornalistiche internazionali. Non c’è nessun media italiano fra i firmatari. Ci sono organi di informazione americani, inglesi, francesi, libanesi, canadesi, svizzeri, danesi, svedesi, finlandesi, cingalesi.
carico pesante
Dopo nove mesi di guerra, i reporter internazionali non hanno accesso a Gaza se non attraverso rari viaggi scortati dall’esercito israeliano. Questo divieto ha imposto un carico pesante ai reporter locali palestinesi, rimasti soli a documentare la guerra in corso: più di 100 giornalisti sono stati uccisi e quelli rimasti operano in condizioni proibitive. Le informazioni indipendenti da Gaza sono sempre più scarse e i reportage che riescono a filtrare vengono messi in discussione.
Le organizzazioni comprendono i rischi del reportage in zone di guerra, ma chiedono a Israele di rispettare la libertà di stampa, garantendo un accesso indipendente a Gaza per i media stranieri e proteggendo i giornalisti secondo gli standard internazionali.
domande sui reportage
“Più di 100 giornalisti sono stati uccisi dall’inizio della guerra e quelli rimasti lavorano in condizioni di estrema privazione. Il risultato è che le informazioni da Gaza stanno diventando sempre più difficili da ottenere e che i reportage che riescono a passare sono soggetti a ripetute domande sulla loro veridicità”, affermano le organizzazioni nella lettera, coordinata dal Committee to Protect Journalists, un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro che promuove la libertà di stampa in tutto il mondo.
La lettera viene pubblicata in vista della visita programmata del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu negli Stati Uniti, dove incontrerà il Presidente Joe Biden e si rivolgerà al Congresso statunitense il 24 luglio. La Ceo del Cpj, Jodie Ginsberg, ha osservato: “Il presidente Netanyahu descrive Israele come una democrazia. Le sue azioni nei confronti dei media raccontano una storia diversa. I giornalisti internazionali, israeliani e palestinesi che vivono fuori Gaza dovrebbero avere accesso indipendente a Gaza in modo che possano giudicare da soli cosa sta succedendo in questa guerra, anziché essere imboccati con una manciata di tour organizzati dall’esercito israeliano”.
(nella foto, Benjamin Netanyahu)
Nessuna testata giornalistica italiana tra i firmatari?
Caro guido, grazie per la segnalazione. Hai ragione, non c’è nessuna testata italiana fra firmatari dell’appello. Abbiamo cambiato testo e titolo.