di PAOLO BROGI
Maurizio Bizziccari arrivò a Castel Volturno ed era buio pesto. Proprio in questi giorni di agosto, ma quasi quarant’anni fa. Sull’asfalto scuro giaceva un morto, un uomo di colore. E intorno non c’erano luci. Il fotografo dell’Europeo era arrivato in fretta e furia dirottato da un altro servizio, non aveva con sé il flash. Allora fece avvicinare l’auto del giornale e con i fari illuminò il corpo esanime. Così fu scattata quell’immagine, alla vigilia di una delle prime rivolte degli immigrati in Italia.
E’ morto un fotografo di rango in questi giorni d’agosto. Maurizio Bizziccari, aveva 85 anni, ed è deceduto a poco tempo di distanza (poco più di un mese) dalla scomparsa della moglie, Giulia D’Angelo, storica direttrice della Libreria del Mare a Roma. Maurizio Bizziccari è stato per quasi venti anni uno dei fotografi del prestigioso settimanale d’attualità, L’Europeo, con base a Roma, dal 1977 al 1995. In quella stagione aveva affiancato i reportages degli altri due fotografi del settimanale, i “milanesi” Gianfranco Moroldo e Piero Raffaelli (che era peraltro un triestino).
postazione privilegiata
Bizziccari, autore nel 1981 di un importante libro di denuncia realizzato col collega Uliano Lucas, “L’informazione negata”, si era occupato di tante cose della cronaca, dedicando anche una lunga inchiesta al lavoro minorile. Ma era stato L’Europeo la postazione privilegiata per raccontare questo paese.
Castel Volturno, ad esempio. Ci eravamo tornati insieme, fine anni ’80, vagando per più giorni in quel territorio che poi ha preso il nome drammatico di “Terra dei Fuochi”. Ricordo quella masseria in cui entrammo, a poca distanza dal paese. Tipica stalla per bufale e produzione di mozzarella. Girammo per un po’ per l’aia e non avvistammo nessuno. Dalla casa nessun rumore. Poi spalancammo la porta della grande stalla e vedemmo…
esseri umani neri
C’erano parecchie bufale, nere, e tra loro c’erano anche degli esseri umani altrettanto neri, compresi gli stivaloni che indossavano. In un inglese elementare i quattro immigrati ci spiegarono che i titolari della masseria si erano trasferiti in paese. Lì erano restati loro che provvedevano a tutto. I loro giacigli erano in una stanza comunicante con la stalla. Tra gli immigrati e le bufale c’erano di mezzo solo dei grandi secchioni per la produzione della mozzarella. Quegli uomini ricevevano almeno un salario? Non era chiaro se e quanto fossero pagati. Loro vivevano lì, in questo modo. Non sapevano che altro dirci.
Quasi quarant’anni da allora. Le immagini di Maurizio sono come se fossero state scattate pochi minuti fa.
(nelle foto, Maurizio Bizziccari al Festival del Teatro di Sant’Arcangelo di Romagna in uno scatto di Uliano Lucas; un’immagine dell’inchiesta di Bizziccari sul lavoro minorile)