(S.A.) In occasione del 42° anniversario dell’attentato in cui persero la vita il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito l’importanza del ruolo dei media e della scuola nella diffusione di una cultura della legalità. Mattarella ha evidenziato come informazione ed educazione siano fondamentali per contrastare la mentalità mafiosa e promuovere democrazia, sviluppo e coesione sociale.

“La cultura della legalità deve rigettare ogni forma di compromesso con la mentalità mafiosa”, ha dichiarato Mattarella, sottolineando come sia necessario l’impegno collettivo di tutte le istituzioni, inclusi i mezzi di comunicazione e le scuole, per affermare una cultura che respinga il crimine organizzato e rafforzi la società civile.

Il Presidente ha ricordato l’importanza del lascito morale del generale Dalla Chiesa, definendolo un “esemplare servitore della Repubblica” che, con il suo sacrificio, ha segnato una delle pagine più tragiche nella lotta contro la criminalità organizzata. Mattarella ha poi esortato chi riveste pubbliche responsabilità, la società civile, le nuove generazioni e ogni cittadino a raccogliere l’eredità morale di Dalla Chiesa e di tutti coloro che si sono battuti contro il terrorismo e la mafia.

“A distanza di anni, la memoria di quanti come lui si sono opposti al terrorismo e alla prepotenza mafiosa continua a interpellare coloro che rivestono pubbliche responsabilità, la società civile, le giovani generazioni, ciascun cittadino”, afferma il Presidente. Questo invito all’azione è rivolto non solo alle istituzioni pubbliche e alle forze dell’ordine, ma anche a tutti i settori della società, per mantenere alta la guardia contro nuove forme di infiltrazione criminale.

Nel suo intervento, Mattarella ha ribadito il ruolo cruciale dei media e della scuola nella costruzione di una società libera dalla mafia. “Il coinvolgimento della scuola, degli altri ambiti educativi e dei mezzi di comunicazione è essenziale”, ha detto: solo attraverso un’azione educativa capillare è possibile diffondere una cultura della legalità che resista ad ogni tentativo di compromesso con la criminalità.

I mezzi di comunicazione, in particolare, hanno la responsabilità di promuovere un’informazione corretta e trasparente, capace di smascherare le dinamiche criminali e di far emergere i valori della giustizia e della democrazia. Allo stesso modo, la scuola ha il compito di formare cittadini consapevoli e critici, pronti a riconoscere e respingere ogni forma di prevaricazione e violenza.

Mattarella ha concluso il suo discorso ricordando l’impegno quotidiano di donne e uomini della magistratura, delle forze dell’ordine, della pubblica amministrazione e del mondo dell’impresa e del lavoro, che contribuiscono a mantenere alta la guardia contro la criminalità organizzata.

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