Piccolo particolare all’interno della vicenda -più grande- delle dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura. Sangiuliano dalla compagine di governo tornerà in Rai e guadagnerà di più.
I ministri che sono anche parlamentari percepiscono lo stipendio proprio dei deputati e dei senatori: 13.971,35 euro lordi al mese nel primo caso e di 14.634,89 euro lordi mensili nel secondo; i ministri tecnici, cioè non parlamentari, percepiscono invece uno stipendio lordo di 9.203 euro al mese che arriva intorno ai 4.500 euro netti al mese.
Gennaro Sangiuliano, non essendo parlamentare, è un ministro tecnico, quindi percepiva 110.436 euro lordi l’anno, in dodici mensilità. Ai quali si aggiungono 3.503 euro netti al mese a titolo di rimborso per le spese di soggiorno a Roma.
Alla Rai Sangiuliano è approdato nel 2003, lavorando al Tgr e poi al Tg1, dove ha ricoperto il ruolo di inviato speciale. Nel 2009 è diventato vicedirettore del Tg1 e poi direttore del Tg2 nel 2018. Dal 2022 Sangiuliano era il ministro alla Cultura del governo Meloni.
Nella dichiarazione dei redditi 2022, che si riferisce al 2021 come periodo di imposta quanto era direttore del Tg2, si legge che il suo reddito complessivo lordo è stato di 206.178 euro, circa 9000 euro netti. Sangiuliano aveva anche due cattedre a contratto presso l’Università Luiss e presso l’Università Lumsa.
Nell’ultima dichiarazione dei redditi presentata, quella 2024 che si riferisce al 2023, anno passato interamente ricoprendo il ruolo di ministro, il reddito dichiarato è stato di 113.485 euro.
In un’intervista al Messaggero il 7 settembre, Sangiuliano ha parlato di Rai: “Certo che ci tornerò. Come hanno fatto Marrazzo, Badaloni e tanti altri che presero aspettativa per impegnarsi in politica. Sono un dipendente Rai a tempo indeterminato”. Ha aggiunto che non cercherà un ruolo di rilievo, preferendo un “posto laterale” per evitare l’accanimento del mondo del potere.