(S.A.) La Russia ha emesso un ordine di arresto in contumacia nei confronti dei giornalisti Rai Stefania Battistini e Simone Traini, accusati di “attraversamento illegale del confine” dall’Ucraina. I due reporter, che sono rientrati in Italia lo scorso agosto, avevano documentato l’incursione delle forze ucraine nella regione russa di Kursk durante l’estate. Secondo i media russi, un tribunale della regione di Kursk ha chiesto la loro estradizione, disponendo la “custodia cautelare” sul territorio russo o “dal momento dell’estradizione”.

Il tribunale distrettuale Leninsky di Kursk ha accolto la mozione dell’ufficio regionale del servizio di frontiera russo, che accusa Battistini e Traini di essere entrati illegalmente in Russia per girare un servizio televisivo sulla situazione ucraina. Il servizio stampa della magistratura della regione ha confermato la notizia tramite l’agenzia Interfax: “Simone Traini e Stefania Battistini sono entrati illegalmente in Russia dall’Ucraina per girare un servizio televisivo sulla situazione ucraina”, si legge nella dichiarazione ufficiale.

senza autorizzazione

Battistini è la prima giornalista italiana a essere finita nella lista dei ricercati russi in seguito a queste accuse. Il suo operatore, Simone Traini, è stato inserito nello stesso elenco. Entrambi sono stati coinvolti in un’indagine avviata dall’FSB russo, che ha aperto un procedimento penale a loro carico dopo aver documentato le riprese effettuate nella zona di Sudzha, al confine tra Ucraina e Russia. Quest’area, a inizio agosto, è stata teatro di un’incursione delle forze ucraine, e le autorità russe sostengono che i giornalisti abbiano violato il confine senza autorizzazione.

L’episodio ha avuto rilevanza internazionale, con altri giornalisti stranieri inseriti nella lista dei ricercati dalla Russia. Tra questi, il corrispondente della CNN Nick Walsh, Nicholas Simon Connolly di Deutsche Welle, e due giornaliste ucraine, Diana Butsko e Olesya Borovik.

ambasciatore convocato

L’inclusione di Battistini e Traini in questo elenco ha suscitato una reazione forte da parte del governo italiano. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva già manifestato preoccupazione lo scorso settembre, dichiarando: “Ho fatto convocare alla Farnesina l’ambasciatore della Federazione russa in Italia per manifestare la nostra sorpresa a causa della singolare decisione di Mosca di inserire la giornalista Battistini nella lista dei ricercati diramata dal ministero dell’Interno russo”.

La Rai ha denunciato l’inserimento della giornalista Stefania Battistini e dell’operatore Simone Traini nella lista dei ricercati russi, definendo tale decisione una violazione della libertà d’informazione. L’emittente ha elogiato il lavoro esemplare e obiettivo dei due reporter e ha dichiarato che difenderà la libertà di stampa e tutelerà i propri giornalisti in ogni sede.

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