Un anno fa, il 26 febbraio 2024, improvvisamente, moriva Ernesto Assante. Fra tanti progetti, aveva ideato e stava realizzando per la Treccani, come direttore scientifico assieme a Sandro Cappelletto, l’Enciclopedia della musica contemporanea. In questo giorno triste, Treccani ricorda che quel lavoro è quasi ultimato ed entro la primavera 2025 vedrà la luce. Ha scritto il Direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana, Massimo Bray: “In quotidiano contatto con la redazione, con le Autrici e gli Autori coinvolti, Assante stava concretizzando quell’idea che riteneva fondamentale per sistematizzare e ordinare definitivamente il mondo della popular music, cui aveva dedicato una vita. Per la prima volta un’opera, italiana o straniera, si proponeva di raccontare la musica tutta dal Novecento ai giorni nostri, di tradizione classica e popular, tenendo conto della produzione nella totalità delle diverse culture musicali e utilizzando lo strumento enciclopedico, che consente una combinazione di intersezioni, connessioni, reciprochi rinvii e interazioni tra le voci in modo da poter restituire da più prospettive la genesi e l’interpretazione dei diversi fenomeni indagati. Assante era infatti convinto che solo attraverso l’organizzazione enciclopedica fosse possibile ‘mettere ordine’ in questo mondo così complesso”.

lezioni di rock

Assante conosceva i meccanismi enciclopedici, avendo collaborato per tanti anni con l’Istituto della Enciclopedia Italiana con numerosi suoi testi, a partire dalla V Appendice della Enciclopedia Italiana che, negli anni Novanta, segnava l’ingresso nell’opera della musica pop, dando spazio e visibilità in lemmi biografici anche ai suoi grandi protagonisti, dai Beatles ai Rolling Stones, da Elvis Presley a Bob Dylan a Jimi Hendrix. Ha continuato negli anni a collaborare con l’Istituto con testi per numerose opere, a cominciare da quelli per l’Enciclopedia dei ragazzi, che rispondevano al suo desiderio di arrivare ai più giovani, di far vivere la musica anche raccontandola, come faceva con le sue “Lezioni di rock”, tenute insieme a Gino Castaldo. Così comincia la sua voce Beatles per l’Enciclopedia della musica contemporanea: “Non ci sono stati artisti musicali nel Novecento altrettanto influenti quanto i Beatles, non solo nel mondo delle sette note ma anche nella moda, nella comunicazione, nel costume, nell’arte. I Beatles sono stati la band che ha dato forma alla popular music come oggi la conosciamo”.

nuove tecnologie

Grande è lo spazio dato agli aspetti tecnici e tecnologici nei quattro volumi dell’Enciclopedia della musica contemporanea, dove Assante firma insieme a Massimo Sebastiani la voce Artificiale, Musica. Scrive: “Mondi nuovi, suoni nuovi, strumenti nuovi, concetti musicali nuovi. Il problema della creatività, invece, appare più nebuloso, perché introduce in maniera radicale l’idea della musica come prodotto in qualche modo originale. Se fino all’avvento dell’IA anche il brano d’intrattenimento più facile, realizzato appositamente per essere venduto attraverso i dischi, era comunque frutto di una qualche, seppur minima, idea, oggi ci troviamo davanti a molta musica che di ‘idee’ potrebbe non avere alcun bisogno. Ma allo stesso tempo, come per l’avvento del pianoforte, i musicisti si trovano ad avere uno strumento completamente nuovo a disposizione, con una palette di suoni e rumori praticamente infinita, tale da offrire alla loro creatività possibilità inimmaginabili, oltre ad avere già, attraverso Internet e altre macchine digitali, l’intero repertorio musicale in tasca, a portata di clic”.

disco e new wave

In un’altra voce dell’Enciclopedia della musica contemporanea si sofferma sul successo di Raffaella Carrà (“Carrà era una cantante popolare e attenta, sexy e moderna, surreale e comunicativa, capace di far cantare gli italiani con le sigle dei suoi programmi televisivi, ma anche di scalare -prima donna italiana a farlo- le classifiche internazionali sull’onda della disco music, con “Do it, do it again”, o del glam rock, con Rumore”). In un’altra,  caratterizza il percorso di un musicista come Roberto Cacciapaglia (“La new wave, la canzone, l’avanguardia elettronica, la sperimentazione sono per Cacciapaglia un unico territorio da indagare, mescolando anche teatro e danza, performing art e rock, in un percorso originale e indipendente”). 

Il lavoro di Assante è andato avanti e sta per concludersi. L’intenzione era di far convivere musica di tradizione colta e popular music in una stessa opera, senza distinzione tra alto e basso, con differenze di spazio assegnato ai lemmi e con la democratica casualità dell’ordine alfabetico (nell’Enciclopedia della musica contemporanea gli Abba sono seguiti da Claudio Abbado).

(nella foto, Ernesto Assante al Festival Treccani della Lingua Italiana, Roma, 28 maggio 2023 (foto Alice Ciccarese)

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