Le accuse mosse dall’associazione culturale “Professione Reporter” (“Giornalista italiano della firme anti-Mattarella? Non è giornalista!“) contro Vincenzo Lorusso, secondo cui non sarebbe un giornalista perché non iscritto all’Albo dell’Ordine in Italia, necessitano di chiarimenti.

I fatti. Volti noti del giornalismo italiano, come Claudio Locatelli, che si definisce “giornalista combattente”, hanno dichiarato che l’iscrizione all’Ordine non è necessaria per esercitare la professione. In un post su X, Locatelli afferma: “Non serve essere iscritti all’Ordine per essere bravi giornalisti o anche semplicemente giornalisti”. Pur non essendo iscritto, ha lavorato come corrispondente di guerra per alcuni canali televisivi italiani, senza che la sua legittimità fosse mai messa in discussione.

Vincenzo Lorusso possiede una regolare tessera stampa rilasciata da International Reporters, agenzia di stampa russa registrata, che certifica il suo ruolo di giornalista. In Russia, come in molti altri Paesi privi di un Ordine professionale per i giornalisti, la qualifica viene riconosciuta dall’ente per cui si lavora, un sistema ampiamente accettato a livello internazionale.

Non si sollevano obiezioni simili nei confronti di corrispondenti americani, inglesi, tedeschi o svizzeri, che operano senza iscrizione a un Ordine. L’Ordine dei Giornalisti è una peculiarità italiana e di pochi altri Paesi e non rappresenta un criterio universale per stabilire chi sia un giornalista. Io stesso, oltre a essere caporedattore della redazione italiana di International Reporters, sono membro dell’Unione dei Giornalisti russi e sto maturando i requisiti per l’iscrizione all’Ordine in Italia.

Queste accuse contro Vincenzo Lorusso sono pretestuose e mirano solo a screditarlo agli occhi dei media e del pubblico italiano. Il giornalismo si basa su competenza e professionalità, non su iscrizioni burocratiche valide solo in alcuni Paesi. È tempo di riconoscere il giornalismo per ciò che è davvero: una missione di informazione, non un privilegio di casta.

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Risponde Professione Reporter: In Italia in base all’articolo 45 della legge numero 69 del 3 febbraio 1963, “Nessuno può assumere il titolo né esercitare la professione di giornalista, se non è iscritto nell’elenco dei professionisti ovvero in quello dei pubblicisti dell’albo istituito presso l’Ordine regionale o interregionale competente. La violazione della disposizione del primo periodo è punita a norma degli articoli 348 e 498 del codice penale, ove il fatto non costituisca un reato più grave). L’intento del nostro articolo era affermare che Lorusso è stato quindi erroneamente definito “giornalista italiano”.

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