Al Sole 24 ore sette giorni di sciopero delle firme, sulla carta e online, per difendere tre redattori, che “stanno ricevendo dall’azienda un trattamento che nessun lavoratore meriterebbe”. 

Le uniche firme sul giornale saranno quelle di collaboratori. Altre iniziative di protesta potranno essere attuate nei prossimi giorni.

Si legge nel comunicato sindacale: “IL, magazine del Sole 24 Ore per il quale i tre redattori lavoravano, è stato chiuso poco più di un mese fa, nel giro di poche ore, senza alcun preavviso. A loro non è stato sinora dato alcun impiego alternativo, seppure parziale e temporaneo. Ora l’ azienda ci ha comunicato la volontà di procedere verso i colleghi in modo unilaterale e per noi inaccettabile: cassa integrazione a zero ore per due anni. Una misura senza precedenti nella storia sindacale del Sole 24 Ore, che aveva invece visto sinora procedere al riassorbimento nelle redazioni di tutti i colleghi occupati nelle testate e iniziative editoriali chiuse negli anni. Tutte le misure straordinarie di sostegno pubblico, incassate in questi mesi, non sono bastate a evitare un esito del genere”.

Il comunicato ricorda che il direttore Fabio Tamburini, nello scorso aprile, aveva tenuto a battesimo il restyling del magazine appena chiuso, annunciando: ”IL continuerà a raccontare l’ Italia di straordinaria bellezza”.

“Ancora una volta invece -prosegue il Comitato di redazione- ci troviamo a denunciare come il rilancio del nostro gruppo, più volte evocato negli ultimi anni, sia sempre e soltanto una sequela infinita di nuovi tagli dei costi. Eppure, nel 2020, la divisione alla quale facciamo capo ha portato al bilancio del gruppo nei primi nove mesi dell’anno marginalità positiva (5,4 milioni l’ Ebitda e 1,8 milioni l’ Ebit), facendo molto meglio dell’anno precedente. In aggiunta, abbiamo sostenuto la marginalità di altre divisioni con il nostro lavoro, le nostre idee, la nostra autorevolezza e la qualità dei contenuti. Segno che, per garantirci un futuro solido, dovremmo percorrere una strada fatta di investimenti, di nuovi prodotti, di innovazione nell’organizzazione del lavoro”.

A metà novembre il direttore Tamburini è stato sfiduciato dalla maggioranza della redazione.

LASCIA UN COMMENTO