di FRANCESCO GARIBALDI
I grandi quotidiani italiani sono sbarcati su Instagram. Si sono ritrovati in un mondo sconosciuto e, per muovere i primi passi, si sono ispirati a media nati in quell’ambiente.
Hanno abolito l’home page che seleziona le notizie, ad uso dei lettori. Le più importanti con i titoli più grandi, le meno con i titoli più piccoli, le notizie leggere titolate con caratteri leggeri. Corriere, Repubblica hanno invece organizzato su Instagram un “negozio” di notizie con scaffali tutti uguali, dove il lettore-consumatore prende ciò che preferisce.
Instagram (IG) è stata fondata da Kevin Systrom nel 2010. Ha un miliardo di utenti nel mondo, il 71% ha un’età inferiore ai 35 anni (fonte Statista, 2019).
Secondo Google Trends (agosto 2020) gli utenti italiani su IG sono 28,8 milioni. Un traffico in forte crescita alla quale, durante il lockdown di marzo, hanno contribuito anche nuove piattaforme, come Will e Torcha, del cosiddetto “giornalismo divulgativo”, rapido e intuitivo, fatto da giovani per i giovani, e non solo.
Di fronte a questi nuovi attori, nelle redazioni dei principali giornali italiani hanno ritenuto di non poter restare indietro.
Abbiamo analizzato tre testate alle prese con Instagram (La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore), in un panorama in cui i cambiamenti sono repentini.
Prima di tutto, un piccolo glossario. Screen/screenshot (autofotografia allo schermo del proprio smartphone); caption (la didascalia di un post); swipe-up (la modalità che consente, nelle IG Stories, di accedere a un link esterno al social stesso. È un’opzione prevista solamente per gli account con più di 10mila followers); upload (caricare un contenuto o un post sulla app); engagement: il coinvolgimento dei seguaci, il vero obiettivo di ogni strategia e post su Instagram
La Repubblica Followers: 1,3 milioni.
Il profilo: la scelta editoriale dell’account IG di Repubblica è evidente: dominio delle foto, ampiamente contestualizzate nella descrizione, e pochi video.
I post fotografici sono “website-oriented”: la notizia testuale è presente nella caption sia nei post con il titolo (“Il sogno dei migranti si ferma in Guatemala” – vedi screen), sia in quelli che ne sono privi (molto meno frequenti). In chiusura di didascalia, è presente un riferimento al contenuto sul sito (ad es. “Le parole dello scrittore Paolo Cognetti sul sito di Repubblica”), ma privo di link, opzione non prevista dal social. Ci sono le mini inchieste sugli italiani che comprano case fuori città e su bidelli e insegnanti assunti a tempo per il Covid e rimasti per mesi senza stipendio. C’è la prima donna ad arbitrare un Super Bowl e la “ciabattina” di La Spezia.
Qualche nota sui post-foto: non sempre vengono pubblicate foto in alta risoluzione (scattate dunque con uno smartphone con pochi pixel o con una fotocamera sporca); solamente alcuni post presentano il logo di Repubblica in alto a destra, quella “R” che è simbolo di un copyright, – fondamentale anche sui social.
Colpisce la scarsa condivisione di post-video, probabilmente da implementare, anche attingendo all’ampio bacino di Repubblica TV.
I due post più cliccati sulla Instagram TV negli ultimi giorni sono l’appello degli infermieri napoletani ai negazionisti del Covid (4 minuti e mezzo per oltre 380 mila visualizzazioni) e lo scenario sulla politica tedesca del post-Merkel a cura della corrispondente da Berlino Tonia Mastrobuoni (2 minuti per oltre 250mila views, con ottimi audio e qualità), automaticamente sottotitolata (vedi Screen).
Sulle IG Stories (quelle che restano visibili per 24 ore):
Le storie di Repubblica sono molto “pulite”: il format preferito
è quello di porre al centro il titolo della notizia, con una piccola foto nella parte superiore della schermata, oltre all’immancabile swipe-up che rimanda al pezzo in questione sul sito (vedi Screen).
La qualità dei social media manager si estrinseca nella vasta gamma di tools utilizzati nelle storie, dai sondaggi ai countdown in vista delle dirette IG (vedi screen).
La visualizzazione grafica delle Stories è gradevole. Ma il timing delle pubblicazioni ha un forte stacco temporale tra le 20 della sera e le 11/12 del giorno successivo.
Le Stories sul profilo:
I contenuti che vivono nelle Storie “fisse” sono coerenti con i post in bacheca, includendo le principali inchieste e long-form realizzati dalla redazione negli ultimi tempi (tutti linkati con swipe-up ad-hoc): da “Terra di Nessuno”, inchiesta sul collasso della sanità in Calabria, a “Pallone bucato: così il Covid-19 ha mandato in bancarotta il calcio”.
In conclusione, il profilo IG della Repubblica, costantemente aggiornato ed estremamente curato, per ora è al primo posto, per numero di followers ed interazioni, tra le testate tradizionali.
Frutto anche dell’impegno per una Repubblica digital del direttore Maurizio Molinari (di cui non mancano gli interventi tv nelle Stories, sempre taggato, of course– vedi Screen).
Corriere della Sera Followers: 932.000.
Sul profilo:
La linea editoriale sul profilo del Corriere prevede una prevalenza delle foto sui video (che in media sono 2/10 dei post). Si spazia dall’immagine del neopresidente USA Biden con il suo cane in vista del suo approdo alla Casa Bianca (si parla di “In-dog-uration” anziche “Inauguration” – vedi Screen), al post molto semplice “Da oggi a Milano è vietato fumare all’aperto” su sfondo bianco: la cui caption descrive la misura nel dettaglio.
Non mancano i post di citazione, come quella di Oriana Fallaci, in cui la caption recita soltanto: “Buongiorno cari lettori della redazione del Corriere: oggi iniziamo la giornata con questa riflessione di Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice fiorentina”.
Sul profilo del Corriere confluiscono anche i post-video, la cui lunghezza varia, dai 42 secondi dell’ingresso al Senato della senatrice a vita Liliana Segre, ai 43 minuti dell’intervista di Chiara Severgnini a Roberto Saviano (Vedi Screen), neo-firma del Corriere, trasmessa in un IG live e poi fruibile nuovamente sulla IG TV.
Sulle IG Stories:
Il format del quotidiano diretto da Luciano Fontana è molto pulito: una grande foto del tema (o del soggetto) dell’articolo, il titolo e lo swipe up per accedere al pezzo (vedi Screen – Letizia Moratti). Il modello grafico è molto simile a quello di Will Ita (vedi Screen).
La frequenza di caricamento delle storie varia: talvolta tra le 8 e le 9 vengono caricate 7-8 storie con le notizie principali della mattina, tra cui l’editoriale del giorno; in altre giornate alle 11 ne sono state caricate appena 2.
Le Stories rappresentano anche lo strumento preferito per “lanciare” e ricordare l’uscita in edicola di un inserto, oppure per un po’ di pubblicità, anche di prodotti alimentari tipo salumi (vedi Screen Clai Salumi).
Le Stories sul profilo:
Non particolarmente aggiornate: sono ancora presenti quelle sulle Elezioni USA 2020 (ormai quasi tre mesi fa), seppur utili a ricostruire l’esito del voto, grazie ai redattori degli Esteri Mara Gergolet, Simone Sabattini, Marilisa Palumbo, Irene Soave.
In conclusione, ad oggi il profilo IG del Corriere, con una forte presenza di Chiara Severgnini, presente in molte Stories come volto giovane della redazione – combatte con i competitor, abile ad aver intercettato il giusto format delle stories e la corretta lunghezza delle caption, ben scritte e rapidamente fruibili. I video di Corriere TV (almeno i migliori) potrebbero confluire automaticamente nella IG TV. A dicembre 2020 l’editore Urbano Cairo ha assicurato di voler assumere giovani con competenze digitali avanzate: se ciò avverrà, i nuovi innesti saranno probabilmente destinati anche alla cura dei social.
Il Sole 24 Ore Followers: 568mila
Sul profilo:
Gradevole, mai banale: il quotidiano diretto da Fabio Tamburini opta mediamente per 3 condivisioni al giorno, con una netta prevalenza dei post fotografici (8 su 9). Gestito dalla Social media manager Francesca Milano (responsabile anche dei podcast) con il supporto di Alessia Tripodi. Sul profilo IG del Sole, la stragrande maggioranza dei post fotografici adottano un modello (che rimanda alla brand identity “giallo-ocra” del giornale), con un’ampia foto sovrastante il titolo della news.
Nella caption, la regola è la brevità: non più di 10 righe, e poi rimando alla “bio” del profilo dove, tramite la piattaforma “Linkin.Bio” (vedi Screen), si viene reindirizzati agli articoli sul sito del Sole. Questa pagina di disintermediazione rappresenta per ora un unicum tra le testate tradizionali, e ricorda quella che utilizza Will (che ha più di 100 mila followers più del Sole), “LinkTree”, che rimanda al sito WillMedia.it per la newsletter visual Loop, ma anche ai podcast The Essential e Actually su Spotify.
Nei post-fissi vengono sempre segnalati anche inserti e volumi in edicola con il quotidiano, come nel caso di “A stasera e fai il bravo”, la vera storia di Salo Muller (vedi Screen), oppure webinar come “TeleFisco 2021: quali sono le novità e i punti critici dei bilanci 2020?”, in programma sul Sole.com.
La IG TV, curata e piena di spunti (vedi la sezione “Storie di successo”, gestita dalla stessa Milano, oltre a video-analisi giornaliere sull’andamento dei vaccini), ancora non decolla per visualizzazioni.
Sulle IG Stories:
Il format utilizzato dal Sole 24 ore per le Storie è il medesimo della Repubblica: titolo a caratteri semi-cubitali al centro-schermata, in alto foto dell’oggetto della news ed immancabile swipe-up in basso. Ricorso a sondaggi simpatici in stile “L’eredità” (vedi Screen).
Le Stories sul profilo:
La sezione dà l’impressione di non essere particolarmente aggiornata, ma cerca l’engagement con il follower, portato a rispondere a domande come “Che cos’è per te il lusso?”, esempi di precedenti sondaggi fatti sulle Storie.
Non solo: la prima storia in evidenza, residuo della prima ondata di marzo/aprile, è un invito ai seguaci a scattare una foto della propria postazione di smart-working e a condividerla taggando il profilo del Sole.
Scorrendo le storie successive, si possono visionare le postazioni dei redattori del Sole 24 ore in lavoro a distanza, a partire da quella del vicedirettore Roberto Bernabò (vedi Screen).
In conclusione: il profilo Instagram del Sole 24 ore è tendenzialmente coerente con i contenuti che vengono trattati sul sito, oltre che sulla sezione Premium 24+, in forte ascesa, e sul quotidiano. Gestito in maniera facilmente fruibile, ha molto margine di crescita nel racconto delle vicende di carattere economico finanziario, con il coinvolgimento dei redattori.
(nella foto, Joe Biden con il suo cane)